Comunicato stampa. RAFFICA DI MULTE SULLA PIEVAIOLA, CONTINUA LA PRATICA SCELLERATA DEL COMUNE DI PANICALE DI FARE CASSA CON LE SANZIONI DEL CODICE DELLA STRADA MASCHERATE SOTTO FORMA DI PROGETTI SULLA SICUREZZA. A NULLA SONO SERVITE LE ILLEGALITA’ ACCERTATE NEL RECENTE PASSATO.
E’ ormai storica la prassi del Comune di Panicale di fare cassa con i proventi delle sanzioni amministrative del codice della strada mascherando questa pratica con l’obiettivo di portare avanti dei progetti che riguardano la sicurezza. Così era nelle due legislature guidate dal Sindaco Bianco, così è, in perfetta continuità in questa legislatura guidata dal Sindaco Cherubini. Più volte la sottoscritta, dai banchi dei gruppi consiliari di opposizione ha fatto rilevare le numerose irregolarità con le quali venivano elevate le sanzioni, facendo esposti che hanno portato ad indagini importanti ancora in corso, informando i cittadini che si potevano fare ricorsi al giudice di pace, il quale più volte ha accolto tutti quelli presentati a testimonianza che le irregolarità rilevate erano serie e gravi, e riguardavano più che altro l’assenza di segnaletica o la contestazione immediata o altre casistiche, che però permettevano al Comune di incrementare esponenzialmente ma anche irregolarmente l’ammontare degli incassi.
Più volte ho fatto rilevare, attraverso interrogazioni scritte o verbali e analizzando ben bene i dati di bilancio, che almeno la metà dei proventi non venivano reinvestiti per la sicurezza cosi come è obbligo per i Comuni, ed inoltre la metà delle multe fatte dall’autovelox posizionato sulla Pievaiola andrebbero riversati alla Provincia di Perugia e anche in questo caso non vi è alcuna traccia nei bilanci degli anni passati del Comune di Panicale.
In tutto questo rimane il fatto che il cittadino che ha preso una multa e l’ha pagata, non appellandosi ai ricorsi, ancorchè irregolare, non se la vedrà mai rimborsata, e le casse del Comune beneficiano di quei proventi, seppur se ne è appropriato con prelievo forzoso in assenza del rispetto delle norme di legge. Poveri cittadini, dopo la spesa anche la beffa. Nonostante ciò si continua ad esercitare questa pratica come se nulla fosse successo, soprattutto in questo momento che con l’avvicinarsi della campagna elettorale per le amministrative, manca poco più di un anno, dopo quattro anni di immobilismo totale, l’amministrazione comunale di Panicale deve dare parvenza di operatività e, per questo, i soldi, senza dubbio, servono.
In qualità di consiglieri di opposizione, stiamo continuando ad esercitare il nostro dovere di controllo generale ed in particolare su questo tema. I dubbi sono molti, e i controlli che faremo si incentreranno, dalla regolare omologazione degli apparecchi di rilevazione, alla presenza di tutte le necessarie autorizzazioni, al rispetto della legge sulla Privacy sulle sanzioni elevate sulla base dei controlli della videosorveglianza, alla corretta applicazione degli appalti fino alla corretta competenza territoriale.
L’ultimo bottino il Comune di Panicale lo sta’ facendo con l’autovelox fisso posto al cavalcavia della variante Anas di Tavernelle. In questi giorni infatti, stanno notificando quelle del mese di dicembre, dopo che ne sono arrivate, parliamo di diverse centinaia, che erano quelle scattate a novembre. La posizione individuata è politicamente strategica infatti la gran parte dei residenti del Comune di Panicale entra in direzione di Perugia dopo la posizione autovelox ed esce prima quindi a prendere le sanzioni sono soprattutto i residenti fuori comune ed in particolare quelli che vanno verso Piegaro e Città della Pieve. Il rilevatore si trova all’esatto confine e ci sono seri dubbi sul fatto che rilevi infrazioni anche nel territorio del Comune di Piegaro, in questo caso ci si troverebbe nel caso assurdo che la competenza degli incassi sarebbe del Comune confinante.
La postazione fissa non è sufficientemente visibile soprattutto di notte, non essendo l’unico cartello di segnalazione catarifrangente, ma anche di giorno tra la vegetazione e gli altri cartelli la visibilità è scarsa Sembra che il numero di multe sia veramente esorbitante e qualche cittadino ne ha prese ben più di una. Ma soprattutto, se l’obiettivo era veramente la sicurezza, ci sono punti sulla Pievaiola ben più pericolosi di questo, quali i tratti all’altezza di Fontignano – Montepetriolo o di Capanne per esempio, pericolosità dimostrata dal fatto che la gran parte degli incidenti, anche mortali, avviene proprio in queste tratte sarebbe quindi ben più utile posizionare i controlli laddove il pericolo è maggiore.
Se si parla poi di sicurezza, crediamo che questo obiettivo non sia proprio in animo delle nostre amministrazioni, testimonianza ne sono le condizioni in cui versano le nostre strade, prive completamente di segnaletica sia orizzontale che verticale, mancanti di una decente illuminazione, piene di buche e di avvallamenti che rendono pericoloso ogni minimo tratto anche andando ben sotto i limiti di velocità consentiti dal codice della strada, quindi non si può certo raccontare la barzelletta dei progetti sicurezza, quando si fanno multe a tappeto 24 ore su 24 sui punti meno pericolosi di una strada a lunga percorrenza come la Pievaiola.
Concludo dicendo che è giusto attivare i controlli ed è giusto punire chi infrange le regole, anche quelle del codice della strada ovviamente, ma non può essere chi controlla il primo a non rispettare le norme di legge, né si può distrarre l’obiettivo del controllo con la pratica di fare cassa per ripianare i bilanci mettendo sempre le mani in tasca ai cittadini, in questo caso anche in modo irregolare.
Il gruppo consiliare “Uniti per Panicale” rispetto al tema in discussione ha proposto più volte di ripristinare regolarità nei controlli, e, quanto meno di reinvestire i fondi per sistemare le strade che sono piene di buche ed in assenza totale di segnaletica. Per quanto riguarda i fondi da destinare alla Provincia per norma di legge abbiamo proposto inoltre di ripristinare la voce di bilancio in uscita, in quanto obbligatoria e, fare un accordo con la Provincia di Perugia che quei fondi vengano reinvestiti sulle strade del nostro Comune. Invece già dall’anno scorso l’Amministrazione Comunale di Panicale, visto che lo Stato con la finanziaria del 2017 non ha consentito altre manovre, infatti l’art. 1 comma 42 prevede il blocco delle tasse e delle tariffe degli Enti locali, ha coperto una cospicua parte delle spese con l’incasso delle multe e nel 2018 questa consuetudine in previsione andrà ben oltre quella dell’anno scorso.
Francesca Caproni – Consigliere del Gruppo di Minoranza “Uniti per Panicale”