Home Argomenti Politica Ex ospedale pievese. Le associazioni denunciano. Casciari e Scricciolo rispondono

Ex ospedale pievese. Le associazioni denunciano. Casciari e Scricciolo rispondono

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Riportiamo le posizioni che si sono espresse nei giorni scorsi sui media, circa la situazione dell’ex ospedale di Città della Pieve, in via di riconversione, nate da una denuncia di alcune associazioni locali, cui hanno risposto il direttore generale della ASL 1 in cui è ricompresa Città della Pieve e il Sindaco Fausto Scricciolo, che aveva già affrontato il tema in una recente intervista al nostro giornale. . Le dichiarazioni sono tratte da “Umbria Left” e dal Giornale del Comune. (n.d.r)

Articolo di Umbria Left di Avis e Alice

Le sezioni locali di Avis e A.l.i.ce., testimoni della grave situazione di inadeguatezza e di incertezza dei servizi di assistenza sanitaria e ospedaliera a Città della Pieve, ritengono doveroso far sentire la propria voce a difesa della salute e della prevenzione, che sono alla base del loro costante impegno.

Dal 1° agosto il personale dell’Unità di Medicina dell’ospedale Beato Giacomo Villa sarà trasferito alla struttura di Castiglione del Lago. Il Laboratorio Analisi  seguirà la stessa sorte. Si porta dunque a compimento la deospedalizzazione decisa per Città della Pieve dalle autorità sanitarie regionali. A questo, però, non corrisponde  l’attuazione dei servizi previsti dal Progetto di riqualificazione, e cioè  l’attivazione nella struttura pievese di un Centro di riferimento regionale per pazienti affetti da patologie cronico-degenerative, in collaborazione con la Geriatria dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, così come approvato dalle autorità sanitarie regionali con il progetto di riqualificazione della Sanità nel Trasimeno.

Dove sono i nuovi posti letto di questa RSA? Dove sono gli altri 20 posti letto dedicati alla Riabilitazione estensiva per il post-acuzie? Alla vigilia delle elezioni regionali, la Presidente Marini, in un incontro pubblico a Città della Pieve, garantiva lo stanziamento da parte della Regione di 3 milioni da investire nella struttura pievese; faceva eco il Sindaco Fausto Scricciolo, assicurando che queste risorse erano già un capitolo di spesa: allora perché i lavori non sono iniziati? Dov’è il cantiere per la realizzazione della palestra e della piscina per la Riabilitazione? Seria preoccupazione anche per l’efficienza del 118 e del Primo Soccorso: sarà sufficiente l’attuale personale medico e sanitario, già esiguo, a rispondere alle necessità di un servizio così essenziale? Quale sarà la sorte del Centro Ictus, con il venir meno dell’Unità di Medicina?

Gravi le preoccupazioni per il funzionamento dello stesso Centro raccolta sangue. “Il trasferimento di medici e infermieri – spiegano i volontari dell’Avis – ci pone in serie difficoltà e non valgono le rassicurazioni a parole sulla disponibilità di nuovi spazi, perché tutti sappiamo che senza personale accreditato dal Centro di raccolta di Perugia non è possibile proseguire la raccolta del sangue!”.

L’attività di Alice Umbria a Città della Pieve ha beneficiato del supporto degli specialisti neurologi del Centro Ictus, con il reciproco e proficuo scambio tra volontariato e competenze tecnico – scientifiche. “Raccogliamo il disagio – sottolineano gli operatori di Alice – dovuto alla sempre maggiore difficoltà della prevenzione e cura, soprattutto per le persone anziane, molte delle quali sono sole e con familiari lontani… l’impoverimento dei servizi territoriali, la loro distanza crescente dalle necessità dei pazienti rendono la questione Salute un problema reale e urgente”.

A Città della Pieve è diventato un miraggio anche il semplice reperimento di un holter pressorio: il paziente si deve recare per ben tre volte ad Assisi, oppure a Pantalla, o a Orvieto; i volontari di Alice garantiscono il trasporto a quegli utenti che non possono spostarsi con mezzi propri, ma sottolineano come questa situazione svuoti di significato la parola “prevenzione”. Per quanto riguarda l’holter cardiologico la situazione è analoga (fino ad ottobre non è possibile prenotarlo), tanto che Avis e Alice si sono impegnate in solido all’acquisto di un nuovo apparecchio.

Le dichiarazioni di Casciari e Scricciolo

In riferimento alle notizie pubblicate dagli organi di stampa in questi giorni, il direttore generale della Usl Umbria 1 Andrea Casciari comunica che non è previsto nessun trasferimento di personale e di servizi dal primo agosto all’ospedale di Città della Pieve”.

“L’unica vera notizia – aggiunge il direttore Casciari – è che sta marciando speditamente la procedura di gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione della struttura. Solo dopo l’affidamento dei lavori si prenderanno in considerazione le operazioni organizzative conseguenti”.

Del resto lo stesso sindaco Fausto Scricciolo non ha mai mostrato dubbi sul fatto che nessun trasferimento sarebbe avvenuto prima dell’avvio dei lavori. “Se fosse esistito un problema come quello che è stato sollevato con allarmismo, data l’attenzione massima che questa amministrazione ha da sempre su un tema prioritario come quello della sanità, saremmo stati i primi a sollevarlo. Di questo i pievesi possono stare tranquilli, così come lo ero io quando, ancor prima del comunicato del direttore Casciari, rispondendo ad una domanda postami in intervista avevo già spiegato come la nostra attenzione sulla Sanità sia totale”

“Sono in corso le fasi di espletamento del bando- avevo detto-  per l’aggiudicazione dei lavori di riconversione che speriamo si possano avviare quanto prima. Quella sui servizi sanitari è una battaglia dalla quale non ci sottrarremo.”

Ringraziamo il direttore Casciari per aver dato l’ennesima conferma del fatto che le preoccupazioni di queste ore risultano prive di fondamento.