Le ultime notizie sulla situazione dei servizi sanitari ed ospedalieri della zona, parlano di una ricerca promossa dalla Regione. sulla situazione attuale, da cui far partire qualche proposta di intervento. Noi proponiamo un primo documento. Un documento base. Porta la data del giugno 2005 e porta la firma di Rita Lorenzetti, Maurizio Rosi, Sandro Truffarelli, Walter Carloia, Claudio Fallarino. Rispettivamente, in ordine, Presidente della Giunta, Assessore alla Sanità, Direttore della Asl, Sindaco di Castiglione del Lago e Sindaco di Città della Pieve.
A questo accordo di programma era allegato lo studio di fattibilità che conteneva le motivazioni di questa scelta e le caratteristiche del nuovo ospedale. Nelle motivazioni c’era anche la fotografia dei servizi di allora e dei livelli di utilizzazione delle strutture presenti.
Quel progetto restò nei cassetti degli interessati, a parte Truffarelli, che provò a trovare una soluzione anche con un project financing, fino al 2014 quando ne fu redatto un’altro senza la firma ed il consenso dell’allora sindaco di Città della Pieve, Riccardo Manganello. Sancendo in questo modo la fine di ogni ipotesi istituzionale e gestionale intercomunale di una qualche importanza, per questa zona. Accordo in cui si rinunciò all’ospedale unico in cambio di un piatto di lenticchie. Quel piatto di lenticchie, anch’esso svuotato, e che oggi, localmente, si continua a chiedere e che regionalmente non si vorrebbe nemmeno acconsentire. (g.f)
