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Residenze Protette. Vincenzo Cappannini “ Viviamo in una incertezza amministrativa che non può essere più tollerata”

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Ci siamo incontrati nel suo piccolo ufficio ricavato in fondo alla nuova ala della Residenza Protetta “Creusa Brizi Bittoni”. Vincenzo Cappannini, appartiene ad una famiglia molto nota e ampia nel del nostro paese. Ha lasciato Città della Pieve a due anni, per ritornarvi ogni estate da ragazzo e per seguire la struttura fin dalla metà degli anni ’80. Poi, da quindici anni, per  viverla come Presidente, in sostituzione di don Sestilio Picchio che l’aveva presieduta fino ad allora.

E’ stata l’occasione per fare anche un ripasso della nostra storia locale, in particolare del mondo cattolico, dei suoi sacerdoti e dei nostri rapporti con Perugia. Di cui magari torneremo a parlare in altra occasione.

Ma il motivo dell’incontro era altra cosa. Erano le notizie e le voci che mi erano giunte circa la situazione in Umbria delle Residenze Protette, quelle importantissime strutture sociosanitarie che ospitano anziani non autosufficienti.

A Città della Pieve due anni fa, nel 2022, è stato celebrato il centenario della presenza della Casa Protetta Brizi Bittoni, che ebbe origine nel vecchio convento dei Cappuccini, promosso come “Ospizio” da un gruppo di cittadini e sostenuto dalla Chiesa.

Oggi la struttura completamente rinnovata ospita 57 persone di cui 52 con convenzione pubblica e 5 con contratti privati. E dà lavoro a 52 persone.

L’ allarme come ci ha confermato e ampiamente spiegato Vincenzo Cappannini, nasce dal fatto che le rette convenzionate che paga l’Ente Regione sono ferme da diversi anni e gli accordi per una loro rideterminazione, fatti dopo l’emergenza Covid, nel 2022, sono stati rinviati per due anni fino alla ormai imminente scadenza del 24 aprile. Una data giudicata da tutti insormontabile.

I motivi di un sollecito e non più rinviabile aumento del contributo pubblico alle rette degli ospiti nasce come è facile immaginare dall’aumento dei costi di tutto che si è registrato in questi anni e che si è aggravato con l’iniziare delle guerre sparse per il mondo. Non ultimo anche l’aumento previsto nei contratti delle cooperative sociali che collaborano nella gestione. Infine dalla  mancata erogazione dei ristori covid previsti.

E’ una preoccupazione diffusa in tutta l’Umbria e più volte segnalata alle autorità regionali. A segnalarla sono le più importanti strutture sociosanitarie, oltre a questa nostra pievese,  ci sono la Fondazione Fontenuovo di Perugia, le Opere Pie Donini, la Fondazione San Martino, sempre di Perugia, la Veralli Cortesi di Todi, l’Opera Pia Bartolomei Castori di Foligno, la Residenza San Giovanni Bosco di Castel Viscardo.

Tutte accreditate e convenzionate, alcune delle quali hanno dato vita ad una associazione l’ACRADU per meglio tutelare gli interessi dei propri assistiti.

Per rendere nota questa situazione pubblichiamo di seguito alcuni documenti che ne costituiscono il contenuto ed il percorso fino ad oggi

Cominciamo con il cosiddetto “accordo ponte” del 2022 che avrebbe dovuto essere rivisto nel 2023, ma che tale è rimasto e che ha avuto una ulteriore proroga fino appunto all’aprile di quest’anno.

Gli altri documenti riportano nel dettaglio le valutazioni dei responsabili delle case Protette sia di carattere squisitamente economico sia di carattere sociale per le ripercussioni che hanno fra i cittadini. Quello che soprattutto però si lamenta, ed è ormai una denuncia ricorrente nei confronti dell’assessorato alla Sanità di questa Regione è l’incomprensibile silenzio e muro di gomma che si erge di fronte alle richieste, alle comunicazioni, alle prese di posizione dei dirigenti delle strutture. Che fra l’altro va ricordato sono spesso fior di professionisti che dedicano il loro tempo e la loro storica professionalità a questo  delicato comparto sociale.

Pubblichiamo infine il comunicato stampa del febbraio di quest’anno, l’ultimo,  che parla appunto del termine stabilito del 21 aprile del 2024. Ci auguriamo tutti, che il tempo che ci separa da questo giorno diventato quasi fatidico, non trascorra ulteriormente invano. (g.f)

Queste sono fra le prime richieste di intervento dopo l’accordo ponte

Questo è l’ultimo comunicato stampa diffuso dai responsabili delle Case Protette

Concludiamo con una lettera inviata dal presidente Cappannini alla Giunta Regionale, insieme ai presidenti della maggiori strutture sociali umbre, in data 6 febbraio 2024 in cui si riassumono i termini dei problemi affrontati si fa richiesta di un incontro possibilmente chiarificatore, nell’interesse della società regionale.