Home Argomenti Arte e Cultura Città della Pieve “La Tomba Etrusca: dalla poesia alla prosa”

Città della Pieve “La Tomba Etrusca: dalla poesia alla prosa”

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Si può dire che il periodo intercorso fra il ritrovamento dell’ipogeo etrusco in località San Donnino a Città della Pieve,a mezza costa a poca distanza da una  strada  vicinale che scende, dalla Fondovalle e da quella che va a Salci, e la presentazione pubblica dei due sarcofagi nella assemblea gremitissima del 19 dicembre a Santa Maria dei Servi, può considerarsi quello della poesia e dell’ immediato innamoramento. Fra questi etruschi pievesi/chiusini e la città. Innamoramento cui sono seguiti come succede nella vita,  grandi promesse, grandi impegni ed anche giuramenti. Hanno giurato oltre che i nostri amministratori, il sottosegretario, l’assessore regionale , la parlamentare europea, oltre ovviamente alla soprintendenza nelle sue diverse responsabilità.

Ora siamo al periodo della prosa, diciamo a quella fase che segue all’innamoramento e che dovrebbe consolidarsi nell’amore duraturo, almeno fin quando si può.

Per la Tomba, detta anche, dall’analisi veloce di una prima scritta, di “Laris”, dal nome dell’ospite più famoso della tomba membro  di un famosa e pluricitata famiglia di possidenti chiusini, ora si tratta di passare ai fatti più importanti, forse meno eclatanti e destinati alla platea, ma comunque fondamentali per assicurare il pieno godimento di questo inaspettato dono del 2015 e per valorizzarlo tra le risorse culturali della città.

Le risorse economiche.  la disponibilità di risorse economiche per realizzare il piano di restauro e di valorizzazione è la questione delle questioni. Sempre, ma soprattutto in periodi ci crisi come quella che viviamo. E’ stata lanciata la campagna “Art Bonus” che si rivolge in particolare verso il mecenatismo culturale ed artistico, ma non solo. E questo è un filone su cui si dovrebbe insistere anche verso i semplici cittadini, consapevoli delle dimensioni degli apporti possibili. Quello che è importante verificare sono le disponibilità dei progetti e dei programmi pubblici. Noi abbiamo pubblicato le diverse dichiarazioni e contiamo di timbrarle quanto prima con un “FATTO”

La gestione. sarà un altro punto delicato del lavoro di conoscenza e valorizzazione dei reperti. dando per scontato che tutto resterà tra le nostre mura. Come inserirlo nel circuito museale cittadino alla luce della nuova gara e del nuovo servizio che ne deriva. Come e se integrarlo con una eventuale azione di volontariato che potrebbe rendere ancora più efficace la visita ed il godimento dei reperti.

La rete del patrimonio etrusco della zona. la nostra area è dotata di un grande patrimonio risalente alla  civiltà etrusca. Chiusi, Chianciano, la stessa Castiglione, Sartiano, per non parlare di Cortona, Perugia ed Orvieto costituosce un fulcro molto importante dal punto di vista geografico e temporale di questa civiltà che ci sentiamo nel sangue. Come inserire questi nostri ritrovamenti dentro il panorama e le strutture esistenti? Forse è il compito ed il progetto più complicato, ma anche il più foriero di sviluppi e di sinergie.

Nuovi scavi. E’stato segnalato a più riprese da parte di molti tecnici ed esperti intervenuti che in prossimità della tomba scoperta ad ottobre, potrebbero esserci altre tombe. I mezzi teologici lo hanno confermato. E’ una questione che deve essere affrontata contemporaneamente alle altre. E che alle altre potrebbe dare impulsi impensati

corrierepievese@gmail.com