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Cinque Stelle Chiusi “…condivisione, sostenibilità, cultura, aiuto ai più deboli”

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Proseguiamo la presentazione dei candidati sindaco, delle liste e dei programmi per le elezioni comunali di Chiusi, presentando questa volta il Movimento 5 Stelle. 

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Bruna Cippitelli Candidata Sindaco

Lista dei candidati

Brunella Martinozzi, Sara Foscoli,  Marco Sonnati,  Raffaele Crezzini,  Alessandro Socciarello,  Anna Duchini,  Massimo Pietruschi, Giuseppe Coppola,  Simone Boccanera,  Luca Mencaglia,  Pierangela Tripaldi,  Alice Bucelli. 

La lista che il Movimento 5Stelle presenta alle elezioni comunali di Chiusi del 5 Giugno 2016 si rifà a principi semplici e chiari.
L’onestà è al primo posto, per importanza assoluta e come contrasto al malcostume e al malaffare dilaganti.
Onestà che va ben oltre il non rubare, ma che deve segnare l’agire quotidiano di un’amministrazione comunale; nell’uso dei soldi pubblici, nell’affidamento degli incarichi, nel rifiuto delle clientele e nei rapporti con i cittadini.
Il Comune è la casa di tutti e non possono più esserci figli e figliastri.
I candidati 5Stelle si presentano con il certificato del Casellario giudiziario che attesta l’assenza di condanne e pendenze con la legge. Riteniamo che chiunque si candidi a gestire la cosa pubblica deve essere in queste condizioni. I partiti, fino ad oggi, si sono ben guardati dal farlo.
Pensiamo che l’impegno nelle istituzioni non debba essere un mestiere ma un servizio reso alla collettività per un periodo della propria vita. La nostra regola è che dopo due mandati si torna alle precedenti occupazioni perché la politica la si può e la si deve fare anche fuori dai palazzi del potere.
Gli eletti del Movimento si ridurranno lo stipendio di Sindaco e di assessori del 10% se saranno chiamati a governare la Città e, in ogni caso, tutti i consiglieri rinunceranno ai loro gettoni di presenza. I soldi risparmiati verranno messi in un fondo e utilizzati per pubblica utilità (scuole, disagio sociale…).
Siamo impegnati a ridurre i costi della politica e crediamo che non ci sia modo migliore che cominciare col dare l’esempio. La nostra campagna elettorale sarà improntata alla sobrietà e tutte le spese sostenute verranno certificate. Non abbiamo contributi pubblici e ciò che spendiamo viene dai nostri risparmi; una politica a basso costo che si contrappone allo sperpero di denaro pubblico attuato dai partiti.

La trasparenza e la partecipazione vogliamo che diventino effettive e non restino solo delle enunciazioni. I cittadini vanno consultati prima di prendere delle decisioni e non chiamati solo alle cerimonie di inaugurazione.
A Chiusi non abbiamo mai visto cittadini protagonisti neppure nelle scelte più importanti come il Piano strutturale, lo stadio, il centro merci, piano dei rifiuti, l’ipotetica stazione alta velocità…

Gli atti dell’Amministrazione devono essere accessibili non solo formalmente. Va migliorato, rafforzato e semplificato il sito del comune mentre va abolito quell’inutile strumento di propaganda che è Chiusinforma.

Il cittadino che chiede informazioni e atti pubblici deve essere sempre il benvenuto e non più trattato come un fastidioso intruso.

La nostra realtà sta sempre più assumendo i caratteri di area depressa: le prospettive di lavoro peggiorano, i servizi sono sempre più scadenti e l’area della povertà è cresciuta in modo intollerabile. Tanti nostri concittadini, non solo buona parte di immigrati, vivono ormai in condizioni di povertà. I centri della Caritas dove si ritirano generi di prima necessità sono diventati familiari a tanti chiusini che non ce la fanno più a tirare avanti con la misera pensione o con i magri sussidi di disoccupazione.

Tutta la città deve sentirsi impegnata a far fronte a questa situazione che priva le persone della dignità del vivere. Il Comune deve essere orientato in ogni modo e con tutti i mezzi possibili per ricostruire una cittadinanza effettiva partendo dalle condizioni materiali che non possono in nessun modo essere al di sotto della dignità. Per nessuno.

Non basta l’elemosina, serve un impegno politico contro la povertà e servono risorse certe che vanno trovate, in prima battuta, nei tanti sprechi che sono sotto gli occhi di tutti.

Chiusi deve diventare un comune in cui le nuove tecnologie facciano parte del panorama quotidiano. Ogni sforzo deve essere fatto per recuperare il colpevole ritardo accumulato. L’impiego delle nuove tecnologie deve trovare spazio sia per quanto riguarda l’uso e la produzione di energia sia per quanto riguarda il funzionamento della macchina comunale (telelavoro e comunicazioni mail).

Non dobbiamo aspettare la manna dal cielo ma cominciare a valorizzare ciò che abbiamo, sia come imprese che come conoscenze.
L’esperienza del Laboratorio ambiente, dell’Istituto Marconi, deve trovare sostegno, diffusione e collegamento con le realtà economiche presenti nel territorio.

Il Comune deve diventare il fulcro di un nuovo modo di fare cittadinanza partendo e valorizzando ciò che abbiamo e risolvendo le criticità con il più largo coinvolgimento dei cittadini. Un comune che tutti devono poter sentire come espressione propria e non solo amico di circoli e conventicole attente solo ai propri interessi.

Serve perciò un cambio negli indirizzi e nelle persone.

A giugno Chiusi sarà chiamata a fare la sua scelta finalmente, una scelta importante soprattutto perché si è persa l’abitudine ad esprimere il proprio parere, dissenso o consenso che sia:
Continuare a dormire e morire nel sonno sognando di essere i migliori, sognando villette, palazzetti, stazioni volanti, potenti di turno ai quali chiedere il favore di far fermare il loro treno nella nostra stazione.

OPPURE

Tornare ad occuparsi della cosa pubblica, coniugare un nuovo modello di sviluppo basato sulla condivisione, sulla sostenibilità ambientale, sulla cultura, sull’aiuto ai più deboli.

SVILUPPO SOSTENIBILE

Vogliamo riprogrammare le attività locali mediante il concetto di energia distribuita:

  •  Incentivare la decarbonizzazione dei processi produttivi
  •  Valorizzare le produzioni le eccellenze locali con il loro saper fare
  •  Creare un accesso diretto al mercato globale senza intermediari così da 
garantire un reddito decoroso
  •  Incentivare il ritorno di popolazione attiva nel territorio comunale 
puntando sull’alta qualità della vita 
PIANO STRUTTURALE 
La visione del Movimento 5 Stelle in merito alla gestione del territorio, coincide con l’articolo 2 della Legge Urbanistica Regionale “Garantire lo sviluppo sostenibile delle attività rispetto alle trasformazioni territoriali da esse indotte evitando il nuovo consumo di suolo e perseguendo la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio territoriale inteso come bene comune.” 
I principi: 
1. Nessun consumo di nuovo suolo;
2. Recupero e riuso funzionale del patrimonio edilizio inutilizzato; 3. Recupero del patrimonio edilizio degradato

Gli Obiettivi:

  1. Salvaguardare e preservare il territorio, risorsa non rinnovabile a valore aggiunto, che in stretta sinergia con il patrimonio archeologico e storico del nostro territorio favorisca lo sviluppo del settore turistico;
  2. Promuovere il rientro di popolazione nei centri abitati esistenti;
  3. Fornire il contesto strutturale per il reinsediamento degli esercizi 
commerciali e di servizio nei centri abitati esistenti;
  4. Costituire un elemento di riequilibrio e di contrasto alla crescita 
esponenziale dei grandi centri commerciali decentrati;
  5. Ridurre i costi sociali (pubblici e privati) legati alla erogazione/fruizione dei servizi primari (sanità, assistenza, istruzione, servizi sociali, 
trasporto, infrastrutture a rete).

Il metodo

Recuperare il patrimonio edilizio secondo due linee di azione tra loro gerarchicamente ordinate:

  1. Patrimonio edilizio inutilizzato:
a. Recupero edilizio e riuso funzionale delle destinazioni d’uso originarie se in zone omogenee;
b. Recupero edilizio con cambio di destinazione d’uso se in zone disomogenee (per destinazione d’uso);
  1. Patrimonio edilizio degradato:
a. Recupero urbanistico con cambio di destinazione d’uso comunque compatibile con la zona omogenea in cui è collocato.

La strategia:

  1. Privilegiare il riequilibrio delle funzioni residenziali, di commercio al dettaglio, servizi e turistico ricettivo in favore degli insediamenti del Centro Storico e dello Scalo rispetto alle altre parti del territorio comunale anche con l’utilizzo delle leve di premialità previste dalla Legge Regionale;
  2. Preservare la separazione tra Centro Storico e lo Scalo;
  3. Favorire il consolidamento delle attività produttive 
industriali/artigianali e di interscambio nel polo delle Biffe/Colmatone;
  4. Querce al Pino e Macciano: stabilizzare gli insediamenti senza ulteriori previsioni di insediamenti commerciali/direzionali e di servizio e, limitatamente alla residenza, consentire i completamenti degli insediamenti esistenti;
  5. Montallese: consolidare gli insediamenti residenziali esistenti senza ulteriore consumo di suolo, bonifica e riconversione a verde pubblico delle aree industriali dismesse.
  6. Centro Storico: recupero del patrimonio edilizio inutilizzato e degradato con funzioni prevalenti di Residenza e Commercio, Servizi e Turistico Ricettivo utilizzando anche le premialità previste dalla Legge Regionale
  7. Scalo: recupero del patrimonio edilizio inutilizzato e degradato con funzioni prevalenti residenza, commercio, terziario e servizi.

Gli Strumenti:

  1. Sospensione di tutte le lottizzazioni (previste o in itinere) che comportano consumo di nuovo suolo;
  2. Censimento, rilievo e classificazione del patrimonio edilizio esistente inutilizzato/degradato
  3. Utilizzo degli Strumenti Attuativi finalizzati al recupero e riqualificazione urbana del patrimonio edilizio esistente (Programmi complessi di riqualificazione urbana, Interventi di rigenerazione urbana, Piani di recupero);
  4. Utilizzo selettivo di incentivi e premialità previste dalla LR (maggiori quantità, riduzione degli oneri di urbanizzazione, contributi ecc.) per agevolare gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente finalizzati al reinsediamento delle attività residenziali e di commercio nel CS e allo Scalo e quelli previsti per l’edilizia sostenibile.
  5. Utilizzo degli strumenti della perequazione e della compensazione urbanistica per realizzare gli interventi pubblici e infrastrutturali necessari.

AMBIENTE

Adozione della Carta del verde, già predisposta in 13 articoli, più alberi e una cura sistematica del verde pubblico. Interventi di manutenzione e di riqualificazione nella zona del lago per il mantenimento dell’ecosistema e a fini turistici.

Monitoraggio e pubblicazione dei dati relativi alle industrie insalubri di 1° classe presenti nel territorio. Informazione costante sulle condizioni del territorio con alti tassi di inquinamento (zona nichel). Censimento delle aree agricole abbandonate e concessione di nuove aree per gli orti urbani. Collegate allʼagricoltura sono comprese le seguenti tematiche:

la difesa e messa in sicurezza del territorio,
la valorizzazione del paesaggio e di conseguenza del turismo, lʼincentivazione ed il potenziamento delle imprese agricole con particolare riferimento allʼinserimento dei giovani e delle loro conoscenze moderne nelle attività agro produttive,
la programmazione energetica applicando allʼambiente e alle attività agro produttive tecnologie ecocompatibili.
Lʼinteresse per le agro-energie non deve diventare sostitutivo delle attività agricole, anzi deve risultare come motore di un loro nuovo sviluppo. In particolare, riguardo a questʼultimo punto, i principi fondamentali per un rapporto coerente tra agricoltura ed energia in termini di compatibilità e sviluppo sono:
La valorizzazione del territorio
Il ciclo di vita dei prodotti
Lʼorganizzazione gestionale della filiera corta e cortissima
La gestione della chiusura virtuosa del ciclo dei prodotti

Attività da intraprendere per ottenere gli obiettivi:

  •  Incentivi al recupero degli scarti dei processi agricoli al fine del 
rinserimento nel ciclo produttivo o a fini energetici
  •  Messa al bando di disseccanti come il Glyfosato
  •  Valorizzare le aziende produttive del comune mediante la creazione di 
un marchio attraverso il quale commercializzare territorio e prodotti nel mercato globale senza intermediari o mediante attori locali interessati a promuoversi nel mondo
  •  Utilizzo di prodotti locali nelle mense scolastiche per la strutturazione di un vero km zero. Tali requisiti verranno previsti sui bandi come un titolo preferenziale per l’aggiudicazione di tali appalti.
  •  Istituzione di uno sportello comunale per la monitorizzazione di fondi e bandi europei con il fine di favorire la creazione di micro-aziende nel settore Agricolo/Artigianale, privilegiando qualità, tipicità e stagionalità dei prodotti.
  •  Aiutare la promozione delle aziende agricolo comunali e dei loro prodotti tipici attraverso un assessore con delega al turismo e all’agricoltura che abbia le dovute competenze per la promozione del nostro territorio e i suoi prodotti. 
MOBILITA’ 
Priorità al trasporto pubblico. Siamo contrari alla nuova stazione Alta Velocità ma vogliamo che la stazione torni ad essere la porta di ingresso della Valdichiana. Vanno messe in atto tutte le iniziative possibili per ottenere migliori collegamenti con i grandi centri nazionali anche con treni ad alta velocità (due coppie) e migliorato il trasporto regionale (comfort e puntualità). 
Richiesta di piccoli autobus (“pollicino”) per il trasporto urbano e l’istituzione di un collegamento serio con l’ospedale di Nottola sia su strada che treno + navetta dalla stazione di Montepulciano.
Richiesta di un piano di mezzi pubblici non inquinanti. 
Abolizione dei parcheggi a pagamento (solo strisce bianche) e dei 5 autovelox. Campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale e interventi sulle strade comunali dopo decenni di abbandono.
Confronto con tutta la popolazione per l’introduzione di nuove zone pedonali sia a Chiusi Città che allo Scalo. Parcheggi riservati ai residenti del centro storico. 
Nuove piste ciclabili in raccordo con il Sentiero della bonifica e, nelle zone pianeggianti (Chiusi scalo), anche all’interno dell’abitato.
Accesso per i disabili agli esercizi pubblici e maggiore controllo dei posti riservati spesso usati impropriamente.

SERVIZI PUBBLICI

Acqua

Il comune di Chiusi dovrà impegnarsi in tutte le sedi istituzionali nell’attuazione del D.P.R. 116 del 18/07/2011in attuazione dell’esito referendario che ha stabilito che l’acqua è un bene pubblico e che nella fatturazione va tolta la remunerazione del capitale.

Promoveremo, anche a Chiusi, come è stato fatto in altri comuni (Chianciano) l’adozione di una nuova fatturazione che preveda 50 litri al giorno gratuiti per tutti.
L’allaccio in tempi brevi di tutte le utenze alla rete di depurazione.

Rifiuti

Le tariffe sono cresciute del 22% negli ultimi 4 anni a fronte di una diminuzione dei rifiuti del 4%. Paghiamo essenzialmente il funzionamento della “macchina” (inceneritori, discariche…) e non il servizio. Il sistema deve essere ricostruito sui principi della legge nazionale: riduzione dei rifiuti, riuso, riciclo. Secondo noi bisogna eliminare il conflitto di interessi con la cessione della proprietà pubblica di tutte le società di gestione e l’annullamento del contratto in essere (finito tra l’altro al vaglio della Corte dei conti e della magistratura).

Riprendere l’autonomia decisionale abrogando ATO Toscana sud. Costituire associazioni tra Comuni su nuovi ambiti territoriali limitati ed omogenei. Assegnare il controllo ai comuni virtuosi (quelli che producono meno rifiuti e che fanno maggiore raccolta differenziata). Chiusi che ha una quota rilevante di raccolta differenziata oggi non vede riconosciuto questo impegno.

Attivare un nuovo Piano dei rifiuti che punti a
“Rifiuti Zero”
Al riuso e al riciclo (priorità ai materiali e non agli inceneritori) Aumento della raccolta differenziata (oltre il 70%) Riconversione degli impianti con la chiusura degli inceneritori.

Sanità

Nel presidio di Chiusi città (la Casa della salute-ex ospedale) vanno istituiti i servizi infermieristici e il collegamento in rete dei medici di base. Ci impegneremo per eliminare questa anomalia perché i soldi pubblici vanno investiti nelle strutture pubbliche e non in quelle private come è stato fatto a Chiusi.

Attuazione del registro comunale dei tumori e delle patologie autoimmuni in collaborazione con i medici di base.
Attivazione di percorsi di arti creative per disabili (corsi di teatro, lettura, uscite…) in collaborazione con associazioni di volontariato No Profit. Collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado per la sensibilizzazione e l’educazione a stili di vita atti a prevenire le più diffuse malattie sociali (cardiovascolari, diabete…) avvalendosi anche di esperti.

Cultura e sport

Liquidazione della Fondazione Orizzonti. Avvio di una politica culturale che valorizzi le risorse del territorio e che sia economicamente commisurata alla nostra realtà. Gestione del teatro con una Commissione non retribuita. Spettacoli frequenti e distribuiti su tutto il territorio.

Coordinazione dei tanti piccoli eventi e feste paesane. Censimento delle associazioni e valutazione attraverso progetti dei finanziamenti comunali in funzione della loro utilità alla collettività e scopi sociali.
Vanno tagliati i rapporti impropri che molte associazioni hanno con chi amministra il comune.

Consulta dello sport con le varie associazioni sportive privilegiando lo sport di base, quello amatoriale e l’attività libera attrezzando spazi di quartiere.
La vicenda del nuovo stadio di Pania va chiusa secondo due principi: utilità e oneri per la collettività.

Lotta alla povertà

Una parte consistente della popolazione di questa città è scivolata progressivamente in gravi situazioni di indigenza. Dobbiamo fare uno sforzo considerevole e prolungato per affrontare questa dolorosa realtà destinando risorse che possono essere agevolmente recuperate dai tanti sprechi di denaro pubblico.

Ma oltre a più soldi, a favore di chi ha di meno, dovremo pensare anche a nuove relazioni con la comunità e alle opportunità depurate dalla burocrazia. Dobbiamo passare dalla fase dell’elemosina a quella del reinserimento dignitoso nella collettività.

Per farlo ci sono molti modi e gli esempi non mancano (frigoriferi di comunità, recupero di prodotti invenduti, banche del tempo …). Anche la nostra città deve diventare un esempio virtuoso nell’impegno a favore degli ultimi.

ECONOMIA

Il comune non crea posti di lavoro ma può creare le condizioni favorevoli per dare impulso alle nuove attività. Quelle basate sulla conoscenza. Siamo stati tagliati fuori dalla nuova rivoluzione tecnologica, dovremo orientare tutti gli sforzi in quella direzione. (Ricorso ai Makers e alla Scuola di formazione degli antichi mestieri)

Il Comune dovrà dotarsi di un Ufficio in grado di fornire tutte le informazioni e l’assistenza sulle opportunità dei Fondi europei.
Dobbiamo smetterla di parlare di turismo senza una città più curata e accogliente. E’ su questo versante che vanno fatti i maggiori sforzi per intercettare i flussi turistici presenti nella zona, inoltre è indispensabile aprire all’interno della stazione ferroviaria un punto di informazioni turistiche con personale qualificato.

ENERGIA

Obiettivi

Nella realtà che stiamo vivendo lo sfruttamento delle fonti energetiche convenzionali presuppone una altissima intensità di capitali ed una progressiva e definitiva espulsione del fattore umano dai processi produttivi. Una green economy che non sia strutturata secondo le dinamiche della produzione distribuita dell’energia e si basi solo su grandi impianti rinnovabili (wind farms, campi di pannelli fotovoltaici…) non si discosta molto dalla “black economy” in termini di efficienza produttiva, redistribuzione della ricchezza, creazione di impiego e democrazia energetica e dunque non favorisce la prosperità del territorio e degli enti locali che lo amministrano.

Abbiamo in mente un nuovo modello energetico distribuito che permetta di raggiungere la necessaria massa critica a partire dalle fonti rinnovabili secondo uno schema di rete e di comunità.

Gli obiettivi in campo energetico prevedono che tutte le azioni siano organicamente inserite in una logica di generazione distribuita dell’energia:

le azioni di mobilità sostenibile

le applicazioni con energie rinnovabili, anche integrate negli edifici

le applicazioni della cogenerazione e della micro cogenerazione

le azioni per lʼefficienza energetica

i piani di recupero urbanistico

piano di azione dell’energia sostenibile

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Attività da intraprendere per ottenere gli obiettivi

Riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico

Riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare residenziale e terziario: dare seguito agli impegni assunti con il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile stilato nell’ambito del Patto dei Sindaci iniziando a bandire diagnosi energetiche per gli edifici pubblici e attivando progetti di efficientamento.

Miglioramento dell’efficienza energetica nell’illuminazione pubblica e negli altri impianti comunali (impianti semaforici, lampade votive, etc.) Promozione e sensibilizzazione del consumo di prodotti e servizi efficienti dal punto di vista energetico (GPP) con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 attraverso l’adozione di procedure finalizzate agli acquisti pubbliciecologici (GPP – Green Public Procurement), favorendo l’utilizzo di beni e servizi che riducono l’uso delle risorse naturali, la produzione dei rifiuti, le emissioni inquinanti, i pericoli e i rischi ambientali per la salute e l’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili.

Incentivazione di installazione di pannelli solari termici sugli edifici. Programma di sostituzione dei mezzi di trasporto comunali con altri a basse emissioni
Sostituire sistemi di generazione mediante il ricorso a Conto termico o altri sistemi incentivanti per la pubblica amministrazione.
Installare sistemi di ventilazione controllata con recupero di calore in tutti gli edifici pubblici per migliorare anche le condizione di qualità dell’aria indoor. Pubblicazione online delle certificazioni energetiche degli edifici pubblici e loro confronto con i dati reali di consumi.
Premiare con incentivi e bonus volumetrici la ristrutturazione di volumi obsoleti con tecniche che generino edifici a basso consumo.
Punire comportamenti energivori delle aziende e dei cittadini non virtuosi. Ricorso ad un ufficio Comunale per l’accesso ai fondi europei in campo energetico e formazione di un addetto del personale comunale quale “Energy Manager”.