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Chianciano Terme una riflessione

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Durante gli anni sessanta, settanta e anche ottanta, Chianciano era letteralmente invasa dal cosiddetto turismo termale. Coppie di anziani signori, qualcuno di mezza età e anche giovani, si accalcavano per le strade. I negozi erano numerosissimi e pieni di clienti, qualche pittore più o meno a vista nel proprio atelier abbozzava un soggetto sulla tela e i banditori nelle numerose aste aggiudicavano una sorta di paccottiglia ad ingenui e inconsapevoli avventori che pur divertiti assistevano “all’incanto”. I turisti si fermavano dodici, quattordici e perfino una ventina di giorni. Il tempo della cura dell’acqua alcuni, altri protraevano il periodo in una sorta di vacanza rigenerativa contro lo stress cittadino. Qualcuno afferma che durante quel periodo opulento andavano fatti investimenti affinché la cittadina si rinnovasse e inoltre, sempre con sovvenzioni, pubblicità e informazione. Secondo loro bisognava insistere anche attraverso convegni e congressi con illustri medici, sulla vocazione curativa della sorgente già conosciuta da etruschi prima e poi anche dai romani. Vero è che col senno di poi tutti ipotizzano piani e strategie che dovevano assicurare longevità alla fiorente economia chiancianese. La verità, secondo me è che non solo Chianciano, il mondo è cambiato. Come sempre. E in barba ad economisti, politici e sociologi.

Le famiglie che frequentavano Chianciano, non esistono più. La vita segue delle concezioni diverse, dettate non solo dall’economia che ormai langue in una asfissia mortale, che non consente un mese di ferie, ma anche da una diversa concezione della vacanza. Per cui il leitmotiv vacanziero attuale sembra indissolubilmente marcato dal “mordi e fuggi”. Molti alberghi, la maggior parte, sono chiusi o in procinto di farlo, tuttavia come disse un toscano celebre e geniale: “eppur si muove”. Si qualcosa si muove nel senso che i pochi alberghi rimasti stanno cercando di organizzarsi sia per far fronte a questo nuovo tipo di turismo sia per accaparrarsi agenzie straniere che organizzano viaggi in italia e nella fattispecie in Toscana. I piccoli centri stanno risultando preferiti rispetto alle città dove in maniera esponenziale sono lievitati i prezzi dei permessi di entrata per gli autobus. Inoltre i turisti stranieri non pernottano soltanto come facevano un tempo per andare poi in altre località. Attualmente alcune agenzie mandano i loro clienti per un soggiorno prolungato alla scoperta del nostro territorio. E devo dire che molti stranieri apprezzano molto il fascino dei piccoli centri così pieni di cultura, storia e paesaggio naturalistico. Poi dire che se si organizza un evento l’ iniziativa viene premiata. Nel senso che, magari per pochi giorni, ma attira gente. Ad esempio il “Paese di Babbo Natale” richiama un cospicuo numero di famiglie con bambini che si fermano per il fine settimana e approfittano dell’offerta dei vari ristoranti. Negli ultimi anni Chianciano era sprofondata in un torpore che si stava trasformando in morte a largo raggio. Ora l’impressione è che qualcosa si stia muovendo. Nessun miracolo, comunque le iniziative, a cominciare dal “Termalino” e Babbo Natale, il parco dei dinosauri e altro ancora hanno fatto registrare delle presenze che mai ci saremmo aspettati.

Quindi una strada per dare ossigeno all’economia locale sarebbe stata individuata, tracciata. Ora bisognerebbe togliere da tale strada tutti quei piccoli grandi ostacoli che frenano l’affermarsi di un tessuto economico-produttivo in grado di progredire, svilupparsi creando nel contempo posti di lavoro. Si potrebbe cominciare da iniziative semplici. Un piccolo provvedimento già adottato e che sicuramente ha incentivato alcune agenzie a preferire Chianciano ad altre mete è stata la riduzione del parcheggio dei pulman da 38 a 15 euro. Ma dato che, come si diceva, “l’evento” è il catalizzatore che muove la gente, si potrebbe creare un calendario dettagliato di iniziative culturali, ricreative, sportive, salutistiche. Alcune iniziative di questo tipo sono state create ad hoc da negozianti e operatori economici con ammirevole slancio.

Forse l’amministrazione comunale, impiegando una parte degli introiti dei parcheggi o altri fondi potrebbe coinvolgere i giovani creando una sorta di comitato organizzatore, in grado di fornire consigli, materiale, pubblicità, supporto, potrebbe delineare e coordinare le varie iniziative affinchè si svolgessero in maniera più razionale, più organizzata.

In passato c’era stato uno studio (pare) che aveva individuato Chianciano come località adatta ad ospitare quello che potremmo chiamare un turismo sportivo. Per cui una volta formato questa sorta di organismo, alcuni giovani potrebbero occuparsi di questo aspetto della ricezione. Un altro gruppetto potrebbe organizzare eventi musicali: concerti, incontri, mostre. Poi c’è il territorio circostante, veramente speciale per ogni tipo di escursione, ma andrebbero messe nei sentieri delle indicazioni per facilitare e guidare gli escursionisti nelle varie località e attraverso gli svariati percorsi veramente affascinanti che si intrecciano nel circondario. Insomma una serie di eventi calendarizzati, organizzati e seguiti da un gruppo di giovani sotto la supervisione dell’amministrazione comunale, che anche economicamente investisse anche in questa direzione.

Nunzio Dell’Annunziata