Home Rubriche Bagni San Filippo. Quale futuro per il “fosso bianco?”

Bagni San Filippo. Quale futuro per il “fosso bianco?”

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Più volte ho scritto in questi anni di Bagni S. Filippo. Non solo per un fantomatico dovere di cronaca, quanto per celebrare e ricordare una località veramente magica, per me un posto del cuore, un sito reale sospeso nell’irrealtà. Un patrimonio naturalistico dove veramente vivere emozioni uniche, e sentire su corpo e anima i benefici dell’abbraccio arcaico della natura.

Dal 2022 la gestione del Fosso Bianco era stato affidato ad una cooperativa: La Campigliese che, aveva preso in cura con cinque persone, questo spazio dove il calcare a l’acqua creano lo strepitoso paesaggio che conosciamo. La cooperativa Si occupava della pulizia del sito, aveva installato dei bagni chimici e perfino un “presidio” di prima assistenza in caso di malesseri o incidenti. Quest’anno La Campiglise lascia l’incarico, dopo aver evidenziato delle intricate criticità: Intanto sull’area si intrecciano proprietà sia pubbliche che private. Inoltre mancano strumenti urbanistici che indichino cosa si può o non si può fare. Ad esempio come poter intervenire sulla sicurezza dei blocchi di calcare e su altri problemi idrogeologici. Lo stipendio dei cinque addetti era coperto dal biglietto d’ingresso di due euro.

Io mi auguro che venga trovata una soluzione nel senso che,  i problemi di ordine burocratico vengano risolti da chi di dovere, e per le restanti criticità, qualora fossero di ordine economico,  si risolvessero magari ricalcolando anche il prezzo del biglietto di entrata…  E’ ovvio che se vogliamo trovare il Fosso Bianco in condizioni decenti bisognerà pagare qualcuno che se ne occupi. Altre due alternative dopo questa espressa sono: la privatizzazione che può comportare stravolgimento dell’area con alberghi bar ristoranti, con  cancelli ben serrati e sorvegliati che vengono aperti a venti, trenta euro ad ingresso. È chiaro che una società o un privato che rilevasse questa zona termale vorrebbe creare un sito esclusivo per realizzare giustamente dei profitti. L’ultima  ipotesi  è il totale abbandono, l’incuria  che facendosi sempre più strada, prenda possesso di questa meravigliosa oasi che la natura ci ha donato e che forse noi umani non meritiamo.

Nunzio Dell’Annunziata