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Elezioni. La svolta dei Civici Per “Prima gli interessi delle città e dei territori, tutto il resto poi…”

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La svolta è avvenuta alle fine di novembre. All’ordine del giorno del Direttivo regionale di Civici per l’Umbria c’erano in discussione gli indirizzi per le prossime elezioni comunali del prossimo giugno.

Civici Per l’Umbria, associazione politica regionale costituitasi con la aggregazione di persone, associazioni liste provenienti da Umbria dei Territori e da Patto Civico, presieduta dal consigliere regionale Andrea Fora, è stato uno dei soggetti politici più attivi in questa legislatura regionale, nel consiglio della massima istituzione  e nei comuni dove si sono svolte in questi anni le elezioni comunali. E’ stata anche uno dei soggetti politici promotori della Federazione Civica Europea, che è presente sia al Nord,  al Centro e nel Sud del Paese. L’organizzazione dell’Italia Centrale è presieduta dall’orvietano Franco Barbabella.

Sino a novembre all’interno della associazione era prevalsa oltre ad una grande attenzione, come logico, ai temi locali, un orientamento a scegliere pregiudizialmente per le  possibili alleanze la “cosiddetta” area del centro sinistra. Dalla riunione della direzione di novembre questo secondo presupposto ha avuto un netto cambiamento. Prima vengono gli interessi dei cittadini, dei paesi e dei territori, poi vengono le persone e le loro capacità di dare un contributo ai problemi delle città che votano e soprattutto alla loro crescita futura, infine vengono gli schieramenti, le liste e ciò che resta dei partiti politici di sinistra e di destra. Obbiettivo dei Civici Per nelle singole realtà è trovare le risposte più adeguate ai problemi , senza pregiudiziali rispetto ai rappresentanti della vecchia politica. E comunque saranno le singole realtà a decidere. Gli interlocutori principali sono i soggetti attivi della società: imprese, lavoratori, volontariato. Sono le generazioni più giovani, sono la metà degli italiani che non credono più che la politica possa risolvere i loro problemi attuali e garantire un futuro. Sono tutti coloro che avvertono la grande emarginazione e disattenzione che ogni governo nazionale e regionale ha avuto nei confronti della nostra zona. Tutti interlocutori che è difficile trovare nelle ristrette stanze di ciò che oggi si definisce politica, in base ai vecchi paradigmi del secolo scorso. A meno di un profondo e radicale cambiamento.

E’ una indicazione interessante. Anche per Città della Pieve.  (g.f)