Home Rubriche A Cetona presentazione degli antichi Statuti

A Cetona presentazione degli antichi Statuti

Condividi

Donatella Ciampoli, Mario Ascheri e Alessandro Dani ci restituiscono la comunità e la vita quotidiana cetonese attraverso il libro “Cetona e i suoi statuti”

Roberto Cottini: “Questa ricerca mette in luce la ricostruzione storica della vita della Cetona e i margini di autonomia che il Comune godeva all’epoca”

Cetona ha gravitato nel Medioevo nell’orbita dei Comuni cittadini di Orvieto, Perugia e infine Siena, dal 1418 alla metà del Cinquecento. Durante la sua permanenza nello Stato di Siena, ha goduto di larghi margini di autonomia, dovuti alla sua posizione ai confini sud orientali e sanciti da patti o “capitoli” quattrocenteschi. La stesura degli Statuti di Cetona, giunti a noi, risale al 1596. La trascrizione di questi antichi Statuti, redatta ai primi del Settecento, oggi conservati nella Sezione storica dell’archivio del Comune di Cetona, con correzioni e aggiornamenti apportati ad un manoscritto di più di un secolo prima, ora è consultabile da chiunque grazie alla pubblicazione del libro “Cetona e i suoi statuti. La comunità e la sua vita quotidiana”, a cura di Donatella Ciampoli, con la premessa di Mario Ascheri ed un saggio di Alessandro Dani (Effegi Edizioni, 2023), realizzato con il contributo del Comune di Cetona. Il libro sarà presentato a Cetona sabato 18 novembre 2023 alle ore 11.00, presso la Sala Ss. Annunziata, in Piazza G. Garibaldi, alla presenza del Sindaco Roberto Cottini. Per informazioni e prenotazioni Biblioteca comunale di Cetona (telefono 0578269408).

Di questo lembo sud-orientale dell’antico Stato di Siena (escludendo la Val d’Orcia e il Monte Amiata e limitandoci ai dintorni di Cetona), sono già stati pubblicati gli statuti di Camporsevoli, Chianciano, Chiusi , Contignano, Monticchiello, Radicofani e Sarteano; attendono ancora un’auspicabile edizione gli statuti di San Casciano dei Bagni (1623), Fighine (1472), Celle (1471) e del più antico di Castiglioncello del Trinoro (1422).

Le dichiarazioni

Questa ricerca mette in luce la ricostruzione storica della vita della Cetona e i margini di autonomia che il Comune godeva all’epoca, tratto distintivo effigiata negli statuti, foriera di spinte a perseguire un senso ‘comunitario’ alle proprie fonti normative; questo non può che esortare e sollecitare a preservare la coesione della nostra Comunità nelle sue più ampie declinazioni e, segnatamente, in quella dell’unità di intenti e solidarietà” – afferma il Sindaco di Cetona, Roberto Cottini.

La conoscenza delle norme statutarie di un territorio consente non solo di affrontare lo studio di questo, ma anche di inquadrarne i problemi sociali e politici e la gestione amministrativa e finanziaria – è quanto afferma la curatrice del volume, Donatella Ciampoli.

Gli statuti hanno avuto vigenza anche plurisecolare, divenendo contrassegno preciso, nei tanti aspetti positivi (e qualcuno meno), della nostra vita civile, differenziata localmente anche in modo accentuato, come avvenne nelle località di confine, tra le quali qui spiccavano Cetona, Chianciano, Sarteano,

Chiusi – afferma l’ispiratore del volume, Mario Ascheri-. Gli statuti ci dischiudono la storia degli antenati nel nostri territori e delle sue comunità. Acquisire la conoscenza del proprio passato vuol dire acquisire la propria identità”.

Gli statuti comunali antichi sono testi di grande rilievo, sia come testimonianze di un’esperienza giuridico-istituzionale popolare-comunitaria capillarmente diffusa, sia come fonte preziosa di informazioni di ogni tipo, sul territorio, sulla storia urbanistica, sulla lingua, su una quantità di aspetti sociali, economici, religiosi, antropologico-culturali” – afferma Alessandro Dani.

Gli Statuti storici di Cetona

Gli statui di Cetona giunti a noi furono redatti nel 1596 e sono stati scritti in un periodo in cui il territorio cetonese era un marchesato, concesso da Cosimo I a Chiappino Vitelli e poi parzialmente modificato, dopo l’estinguersi della famiglia nel 1640, per adattarsi al passaggio diretto al Granducato di Toscana. Il luogo mostra potenzialità culturali di un certo rilievo, se una commissione locale poté raccogliere, ordinare e trascrivere norme sicuramente anteriori. Del resto nel secolo XVI Cetona aveva dato i natali ad un letterato importante come Luca Contile (Cetona, 1505 – Pavia, 28 ottobre 1574), che viaggiò e venne a contatto con letterati e uomini illustri in giro per l’Italia e l’Europa; le sue opere sono lo specchio, più che il riflesso, della vita cortigiana e accademica dell’Italia del XVI secolo. Cetona appartenne per circa un secolo al territorio di fedeltà orvietana, per passare sulla metà del Trecento nell’orbita perugina (sotto la signoria dei Monaldeschi di Cervara) e quindi, dal 1418, in quella del Comune di Siena, allorché quest’ultimo acquistò il castello dall’allora signore di Perugia Braccio di Montone. Ma per la collocazione in un’area di confine, Cetona seppe mantenere consistenti margini di autonomia, a differenza dei ben più controllati Comuni ‘a contado’.

Il libro

L’edizione è svolta seguendo il testo Settecentesco, confrontato con le norme statutarie dello statuto di Cetona di fine Cinquecento, oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Siena (e già conosciute e trascritte da Carlo Corticelli nel 1926). Le norme statutarie sono divise in quattro libri, secondo uno schema noto in ambito senese, e non solo. Il primo libro è dedicato alle disposizioni riguardanti gli uffici del Comune, le modalità di elezione dei singoli organi, sia individuali che collegiali, i loro compiti specifici, i limiti e i controlli previsti per ognuno. Il secondo libro, dedicato alle cause civili, ci consente di conoscere come era regolata la proprietà privata, i testamenti, le doti, la gestione dei pupilli, i debiti, il rapporto con i cosiddetti forestieri e molto altro. Il terzo libro raccoglie le disposizioni sulle “cause criminali”, elencando pene e condanne da infliggere, a seconda del reato commesso. Il quarto libro, “dello straordinario”, contiene le norme più varie, da quelle cosiddette del danno dato, cioè i danneggiamenti contro le colture e gli animali altrui, a quelle riguardanti il controllo e il corretto mantenimento delle vie di comunicazione.

Dott.ssa Patrizia Mari

Servizio Associato Comunicazione – Unione Comuni Valdichiana Senese