Come i lettori che ci seguono sanno il “CorrierePievese” è stato ed è il “main sponsor virtuale” di Epoche i Passerella, fin dalla prima edizione e seguiamo la sua crescita con grande attenzione e grande affetto. Per diversi motivi che non è il caso qui di riprendere, ma anche per la bella squadra, il “team” che ci lavora. Tutti amici, tutti portatori di qualche interesse, professionalità, curriculum particolare. Tra questi ci sono due amici di Siena, torraioli veraci, che abbiamo conosciuto quando cominciammo a lavorare al Centro Espositivo del Terziere Castello, il Museo don Oscar Carbonari. Davide Orsini e Laura Brocchi. Davide è il Provveditore del Museo della Torre, Laura, la sua compagna di vita è una delle figure più rappresentative degli artisti-artigiani senesi, che ruotano con la loro attività attorno alle contrade ed al Palio. Vi potete immaginare la felicità con cui abbiamo accolto il consenso che mesi or sono Laura ci ha dato ad inserire, dentro questa edizione di “Epoche”, una sua mostra.
E ieri la sua inaugurazione credo che abbia ripagato di tutto il lavoro e le fatiche, gli organizzatori tutti, Daniela Barzanti, il motore organizzativo inesauribile e implacabilmente della manifestazione, i dirigenti del Terziere e sì crediamo anche Davide e la nostra Laura.
Le due sale della mostra sono state in due ore visitate da un flusso continuo di persone che hanno sentito e visto . direttamente, dalle parole e dal lavoro dell’artista le procedure e i percorsi del lavoro. Questo qui, quindi è un invito esplicito a visitare la mostra e a partecipare alle prossime giornate di “Epoche in Passerella”.
C’è un segreto dietro tutto questo lavoro. Il continuo scambio fra passato, presente e futuro. Le nostre tradizioni, la nostra storia, un patrimonio inestimabile, come basi possibili per costruire un futuro.
Il lavoro di mezzo secolo di una Città, di tre Terzieri radicati profondamente nella città. E ieri, come sempre, il Terziere Casalino era presente a sottolineare, dietro l’incancellabile competizione, vi sia un comune sentire. Una città che gioca con il suo passato e lo fa essere linfa vitale, anche economica del suo presente e punta al futuro.
Altri li hanno chiamati radici e ali. L’esito non è affatto scontato. L’importante è provarci. (g.f)