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Dopo il sisma la “Rinascita” al Presepe Monumentale del Castello

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Aperto fino al 6 Gennaio nei sotterranei di Palzzo Corgna a Città della Pieve.

Passano gli anni e si passano la mano i protagonisti, ma il marchio, l’identità, il fascino del Presepe che allestisce il Terziere Castello nei sotterranei di Palazzo della Corgna a Città della Pieve, da Natale alla Befana sono sempre gli stessi. La Natività cambia luogo e tempo , ma è sempre un messaggio di speranza di fronte ai mali del tempo che si vive.

Un messaggio di speranza che unisce come sempre, come tradizione, i valori fondanti della fede reliogiosa , della reliogione della nostra terra, con i valoro laici del razuonalismo e dell’umanesimo, anche esso valore fondante della cultura occidentale.

Quest’anno i presepisti che si sono impegnati per mesi nel lavoro di ideazione, progettazione ed allestimento, coordinati da Andrea ”Schiaccia” Scricciolo, al battesimo come capo presepista e con il contributo  importante di David Fanfano, Michele Gorello, Mario Droghieri, Mario Meo e di tanti altri contradaioli che nel corso di questo ultimo periodo , hanno dato una mano a vario titolo.

E’ stato scelto il tema della “Rinascita”. La rinascita delle terre colpite dal sisma dello scorso anno, di Norcia e di Castelluccio in particolare. La rinascita di quelle terre che furono già colpite venti anni fa e che come allora sono già all’opera per riprendersi nonostante ritardi e e lungaggini evitabili.

E dopo la registrazione della scossa e le immagini dei crolli, si entra facendosi largo fra i drappi come in un mondo appunto “rinato”. C’è la belleza dei luoghi e degli edifici già rinata e ricostruita, c’è l’operosità della gente già riattivata, c’è il cammino della natura sempre all’opera ed inarrestabile. C’è come dicevamo il senso di una natura e di una vita, fondati sui valori di sempre, che continua nonostante tutti gli ostacoli della natura ed umani a farsi largo, così come la speranza di una “rinascita” e di un mondo migliore che si affida al prossimo anno ed agli anni che verranno.

Pubblichiamo a corredo di queste nostre parole le foto di Ilario Balestro, uno dei nostri primi collaboratori, che puntualmente torna tutti gli anni ad immortalare il lavoro ed il messaggio di questo presepe particolare, in quella che lui chiama la “sua terra”.