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Tomba di San Donnino. Il comunicato della Soprintendenza, il Comune da’ la sua disponibilità

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Nel comunicato emesso oggi dalla Soprintendenza ai beni Archeologici dell’Umbria, che riportiamo testualmente, sono indicate le prime rilevazioni scientifiche fatte nel sepolcro scoperto nel territorio di Città della Pieve, sabato scorso, nella zona tra la Fondovalle e la costa che risale verso San Donnino, ad una altezza di circa 200/300 metri, in una località bene visibile dalla strada sterrata che costeggia appunto la Fondovalle. Per domani è attesa la visita del dottor Pagano, Soprintendente per l’Umbria e poi si inizierà a valutare come procedere per il recupero e la valorizzazione dell’importante scoperta. La decisione spetterà alla Soprintendenza, ma è importante sapere, come ci ha riferito una nostra amica che ha partecipato alla visita, che il Comune ha dichiarato immediatamente, nel corso del sopralluogo di questa mattina, con il sindaco Scricciolo e l’assessore Pugliese, la propria disponibilità ad attivarsi direttamente ed indirettamente perché l’azione di recupero proceda spedita, anche attraverso risorse umane e finanziarie e facendosi promotore di una volontariato debitamente organizzato e seguito.

Questo il comunicato della Soprintendenza

“In seguito alla scoperta fortuita di una tomba in località San Donnino Fondovalle, nel comune di Città della Pieve, personale tecnico della Soprintendenza archeologia dell’Umbria, coordinato dalla dott.ssa Clarita Natalini, ha effettuato mercoledì mattina un sopralluogo nel sito del rinvenimento, costantemente presidiato dai Carabinieri.
La sepoltura ipogea, scavata nel terreno naturale, presenta un ambiente a pianta rettangolare di circa 5 m.q., parzialmente interrato da movimenti franosi. Al suo interno sono visibili due grandi sarcofagi, uno dei quali recante una lunga iscrizione etrusca, riferibile all’identità del defunto, oltre a due urne cinerarie con personaggio maschile recumbente. Il materiale impiegato per la realizzazione di queste ultime, che sembrano rivelare una buona fattura, è il travertino alabastrino, una pietra bianca con venature e tessitura fine.
Al momento non è possibile stabilire se la tomba abbia subito intrusioni, dato che il pozzetto, dove generalmente si rinviene il corredo, risulta ancora ricoperto di terreno. Analogamente, una lettura più accurata dei sarcofagi e delle urne sarà possibile dopo aver rimosso lo strato di terreno che ancora le sommerge per metà. Nei prossimi giorni inizieranno le fasi dello scavo, con conseguente recupero dei materiali, che da un primo esame sembrano suggerire la datazione al III sec.a.C.”