La ripubblicazione che stiamo facendo del giornale “Pieve Nostra” non serve solo a fare un volo nel passato della nostra città, magari dei suoi problemi e dei suoi personaggi. Oppure a fare uno struggente tuffo nella memoria del tempo, dei luoghi, dei fatti, delle persone che fummo e che furono.
E’ anche l’occasione per riproporre interrogativi mai risolti. Come nel caso dell’ultimo numero che abbiamo pubblicato dei primi mesi del 1964, in cui don Uberto Volpi riprende con forza la questione di un ritrovamento antico appena sotto la Chiesa di San Pietro, lungo la strada che collegava Città della Pieve a Ponticelli. Ovviamente il primo riferimento che fa è al Canuti ed alla sua pubblicazione sulla storia di Città della Pieve, “Nella Patria del Perugino”, edita nel 1926 e ristampata nel 1983. Del Canuti riportiamo sotto l’intero capitolo che lui a pagina 26 intitola “Ambulacro sotterraneo”, riportando una pianta molto dettagliata del luogo e propendendo in sostanza per un originario ipogeo etrusco violato e saccheggiato su cui poi è stata realizzata una cappella cristiana.
Il Volpi è più netto e convinto. Sia nel primo che nel secondo articolo, che pubblicheremo nella seconda parte dei numeri del 1964, parla di “ipogeo etrusco”, indica le somiglianze, con altri, di latri luoghi e soprattutto chiede con forza interventi di scavo e di ricerca.
Alcuni lettori ci hanno chiesto lumi. Abbiamo fatto qualche veloce telefonata. Non abbiamo ottenuto molto. Il tempo è passato. Le proprietà si sono succedute. L’impressione è che l’attenzione sia stata scarsa e anche un po’ colpevole, che non ci sia stata voglia ed interesse ad approfondire. Ora in questo clima di “primavera etrusca” che la nostra città, ma anche la vicina Castiglione stanno vivendo, non sarebbe il caso di riprendere in mano la questione, almeno per mettere, dal punto di vista scientifico, su di essa una parola definitiva? Per non dire che se si fosse trattato di una tomba etrusca, in quella posizione, porterebbe a rivedere anche alcuni punti fermi attuali , sugli insediamenti etruschi chiusini nell’area pievese.
(g.f)