Premessa: Il Santo Anello è l’anello nuziale che, secondo la tradizione popolare non comprovata, San Giuseppe avrebbe regalato a Maria per il loro sposalizio.
La reliquia è oggi conservata in una cappella della cattedrale di San Lorenzo, a Perugia. Per giungere al reliquiario, contenuto in un forziere, servono ben 14 chiavi.
La reliquia ha avuto una lunga storia: nel 985 Ranieri, un orafo chiusino, l’acquistò da un commerciante ebreo, e a Chiusi rimase fino al 1473. In quell’anno frate Winter di Magonza la rubò per portarla nel suo paese, ma durante la strada fu bloccato da una nebbia prodigiosa a Perugia, e decise di lasciare in quel luogo il Santo Anello. In seguito al furto nacque una guerra mossa da Chiusi, il cui esercito era guidato da Anton Felice Dei. ( da Wikipedia)
«due processioni che si incontrano, nel segno della fraternità e della misericordia. Due popoli che venerano insieme la stessa reliquia. Questa è l’idea che abbiamo sul Santo Anello, non certo una richiesta prepotente, ma piuttosto molto umile». Juri Bettollini, sindaco di Chiusi, ha incontrato due giorni fa l’arcivescovo della sua diocesi, monsignor Stefano Manetti, al quale ha spiegato i motivi per i quali inoltrerà richiesta a Perugia per avere a disposizione – anche per pochi giorni – il Santo Anello.
«capisco il cardinale Gualtiero Bassetti – spiega Bettollini – quando afferma che certe questioni non si riscolvono sui giornali. E per questo motivo domani gli scriverò spiegando i motivi per i quali chiediamo di poter venerare la reliquia. Non puntiamo certo a sottrarre a Perugia il Santo Anello – continua -. Abbiamo pensato che nell’anno del Giubileo della misericordia, venerare un simbolo che i chiusini sentono ‘proprio’, sarebbe un gesto importante. Ma non c’è nessuna prepotenza da parte nostra: vorremmo farlo in condivisione con i fedeli perugini e soprattutto per un tempo limitato».
Il tempo sarebbe quello delle celebrazioni della patrona di Chiusi, Santa Mustióla (prima settimana di luglio). «Nella lettera spiegherò al cardinale Bassetti e al sindaco di Perugia che abbiamo gli strumenti e le risorse per garantire la sicurezza della reliquia – dice Bettollini -: casseforti, sistema di allarme adeguato e vigilanza. A me ripeto piacerebbe che le due comunità si incontrino, magari in processione, al confine tra Umbria e Toscana, al Lago di Chiusi dove si trovano le due torri di ‘Beccati’. Sarebbe bello».
alcuni brani tratti dall’articolo sulla Nazione Umbria di Michele Nucci