Siamo insieme ad uno di quei personaggi che fanno la tradizione e la storia del commercio Pievese. Leopoldo, il padre Severino, la mamma Lorentina e la sorella Stefania hanno rappresentato e rappresentano infatti da decenni il commercio a Città della Pieve. Con Leopoldo Rossi parliamo un pò, alla vigilia del Natale, del suo lavoro.
Da quanto tempo sei nel commercio e come è cambiata la tua professione negli anni?
Sono nato nel commercio, ho sempre fatto questo lavoro, agli inizi aiutando mio padre nei mercati e fiere dei paesi vicini. Amo questo lavoro e il contatto con le persone.
Ho vissuto periodi di grande difficoltà, ma ho anche visto il boom economico dove tutto sembrava facile e possibile.
Ho visto l’avvento dell’euro, forse strada obbligata per l’Italia, ma per la maggior parte delle persone un guaio, ci siamo visti dimezzare il potere di acquisto, poi corruzione e mala politica hanno fatto il resto.
Città della Pieve non è una piazza facile: quali sono oggi le difficoltà maggiori per stare sul mercato?
Ora fare il “Commerciante del Centro Storico” è diventato difficile, non solo per la nascita e il moltiplicarsi dei Centri Commerciali, ma anche per la diminuita presenza di persone che gravitano su Città della Pieve. Tolto il mese di Agosto dove c’è un buon afflusso, noto una grave diminuzione di persone che anni addietro ponevano il nostro paese come meta per motivi di sanità, o per la presenza di vari uffici e strutture che non ci sono più.
In molti centri storici si è lanciata e sostenuta l’immagine del centro commerciale”naturale” per contrastare la concorrenza dei nuovi centri commerciali. Tu come pensi possa essere difeso e salvaguardato il commercio tradizionale e quali errori sono stati commessi in proposito a Città della Pieve.
E pensare che i nuovi Centri Commerciali sono stati progettati ricordando il Paese con le sue piazze le sue vie, veri luoghi da incontro.
La differenza sta sulla facilità con cui vengono raggiunti, sono sempre in prossimità degli svincoli autostradali e la comodità con cui si fanno gli acquisti. Il marketing, poi gioca un ruolo determinante nel successo di queste strutture, ha instillato nel consumatore l’idea del risparmio.
Il nostro centro storico anche nella difficoltà è vitale, vivono al suo interno decine di attività, vengono rappresentate molteplici categorie merceologiche e chi le gestisce offre professionalità e dedizione.
Va salvaguardato e protetto perché è una risorsa importante per la comunità, ci si trova di tutto in merci, ma anche qualità, consulenza e servizio..
I mali più grandi del Centro Storico sono la difficoltà a trovare un parcheggio e le continue chiusure al traffico, che io definisco selvagge, mali che hanno allontanato e disabituato le persone a frequentarlo.
Quando si decide di chiudere alle auto il centro storico, bisognerebbe valutare che si mettono in difficoltà la maggior parte delle attività economiche e che ci deve essere una motivazione valida che comunque vada condivisa con gli operatori stessi.
Il volontariato ha fatto molto per far crescere e valorizzare l’immagine di Città della Pieve negli ultimi quaranta anni. L’economia locale ne ha sicuramente tratto beneficio. Ritieni che il favore sia stato reso e che si sia concretizzata una giusta sinergia in questi anni?
Credo si potrebbe fare di più. Io penso che l’unione e la condivisione sia sempre vincente. Ti ricordo che è nato da poco il Comitato Commercianti”Le vetrine del Perugino” sicuramente sensibile a tutte le tematiche che riguardano la valorizzazione e la crescita de nostro amato Paese.
Assistiamo da qualche anno ad un progressivo spostamento del centro vitale della città da Via Vannucci a Largo della Vittoria. Cosa ne pensi e cosa si può fare per ridare nuovo slancio al Casalino?
Molto dipende dalla viabilità, poi si sta cercando di riportare gente per il Casalino con mercatini tematici e il più possibile vicini all’artigianato e al manufatto nostrano.
Nuova rotonda di Via Vannucci: un intervento gestito al meglio o si poteva fare qualcosa di più per ridurre disagi e inconvenienti?
Il problema si ripropone, le scelte non vanno fatte subire alle persone, ma le problematiche condivise, chi amministra dovrebbe essere pronto a farsi carico dei problemi e aprire il dialogo con i cittadini e gli operatori ed essere pronta anche a modellare le scelte in base alle esigenze degli utenti.
Nel periodo in cui è stato chiuso il Casalino, l’Amministrazione forse poteva fare attività di supporto e promozione in collaborazione con il Comitato tanto da trasformare un problema in una buona opportunità.
Conosci il progetto dell’amministrazione comunale sulla zona a traffico limitato nel centro storico? Quale è la tua personale opinione in proposito?
Spero che le scelte non siano definitive, ma ci sia margine di discussione e approfondimento.
Si è recentemente costituito un nuovo “Comitato commercianti”: quali sono le istanze che sarà chiamato a sostenere?
Mettere assieme gli operatori del commercio non è cosa facile anche perché gli interessi dei singoli sono diversi, ma ha prevalso il buon senso, provando a lavorare sulle cose che ci uniscono !
Il tema dominante è la sopravvivenza delle nostre aziende. Non sto ad elencare le problematiche che sono varie ed articolate, problematiche che in qualche misura ritroviamo nella maggior parte delle nostre famiglie , non ce la facciamo più a sostenere i costi che sono andati lievitando negli ultimi anni.
Cercheremo di mettere insieme strategie, cercheremo di parlare e far ragionare l’amministrazione che a dire il vero nella figura dell’assessore al turismo, si è mostrata capace di interagire con noi.
Quindi avanti tutta con il Comitato Commercianti “Le vetrine del Perugino”. Faccio gli Auguri al Presidente Riccardo Altamura e al Segretario Luca Marchegiani che tanto hanno preso a cuore la cosa. Sperando che questo comitato abbia sempre più adesioni e sia voce di tutti gli operatori del commercio.
Cosa manca in generale nell’organizzazione e nell’offerta commerciale a Città della Pieve?
In cuore sogno un commercio che crei posti di lavoro che dia solidità ai sogni dei nostri ragazzi, che rinasca l’artigianato a Città della Pieve che pure ha avuto illustri maestri. Per realizzare questo abbiamo bisogno di tutti i nostri concittadini che ci credano e ci sostengano.
Se è vero che abbiamo delle lacune merceologiche da colmare è anche vero che le iniziative non nascono dal nulla, ma sono sostenute dalla domanda. In questo momento stiamo facendo miracoli per poter offrire negozi assortiti e competitivi e anche accoglienti.
Perché i pievesi debbono preferire i negozi di Città della Pieve per i loro regali di Natale?
Quando la mattina vi alzate e magari godete delle stupende vedute Pievesi dovete ripetere:
Fare acquisti a Città della Pieve è bello !!
La giornata vedrete sarà più piacevole !
Un caro saluto a tutti i Pievesi e Buone Feste !