Home Rubriche Insieme si può: la droga in Umbria

Insieme si può: la droga in Umbria

Condividi

Ricevuto dal “Il Presidio del Volontariato “Insieme si può” dell’Istituto Italo Calvino che ringraziamo.

Dalla presentazione del dossier “La Droga in Umbria – saggi, inchieste, interviste”, dalla chiarissima analisi effettuata dal suo curatore, il giornalista, Fabrizio Ricci, resa ancora più puntuale dagli interventi e dalle richieste del pubblico, anche qualificato, è emersa una situazione complessa e di non facile soluzione, soprattutto a causa di intrecci e connivenze droghe-mafie, mafie-potere.

Un problema che interessa e coinvolge il mondo intero tra produttori, spacciatori, consumatori.

Un tema sentito in Umbria dove è impressionante il numero di morti per droga in particolare sopra i trenta anni.

Il dossier si apre con la presentazione del Presidente di LIBERA, Associazione contro le mafie, don Luigi Ciotti, ed è diviso in quattro parti: la prima parte riguarda i consumatori, il doloroso aspetto delle morti per overdose, avvalendosi del report su “Mortalità per overdose da stupefacenti in Umbria” e del confronto effettuato con i servizi di prossimità, i Sert, le comunità di recupero, con i tossicodipendenti, ma anche attraverso raffronti con la realtà nazionale e con quella internazionale; la seconda parte parla del mercato, ci aiuta a conoscere il profilo dei diversi soggetti coinvolti, sia stranieri che italiani, attraverso la cronistoria di alcune tra le più significative operazioni antidroga degli ultimi anni, e l’opinione di magistrati, forze dell’ordine ed esperti; la terza parte è una raccolta di riflessioni di studiosi dell’Università di Perugia e dell’assessore comunale alle Politiche Sociali e alla Cultura del capoluogo, di associazioni giovanili e di quartiere del capoluogo; la quarta parte affronta il tema degli gli strumenti e delle strategie di risposta, a partire da una lettura critica della normativa sulle droghe per arrivare ad analizzare le tattiche che la Regione Umbria ha attivato in campo sociosanitario nei confronti delle tossicodipendenze.

Per chi vuol saperne di più il testo è scaricabile online ed è disponibile presso la biblioteca Comunale “Francesco Melosio” di Città della Pieve, lasciato in omaggio dal relatore.

Quello della droga, connesso a quello delle mafie, è purtroppo un fenomeno non solo umbro, ma nazionale, mondiale; per farlo traballare sono necessari: una vera rivolta delle coscienze, informazione e prevenzione, servizi e politiche sociali.

Il giornalista, esponente di Libera, ha informato la platea anche su quanto questa Associazione faccia per informare e formare in particolare i giovani, con numerose attività con e nelle scuole e con i campi estivi organizzati nei beni sequestrati alle mafie anche in Umbria.

Essere informati, avere coscienza della situazione, osservare con attenzione cosa succede intorno ad ognuno di noi, tornare ad occupare le strade, oggi spesso deserte, per non lasciarle allo spaccio sono sicuramente modi e mezzi di contrasto. La lotta alla droga come la lotta alle mafie ha bisogno di una rete sempre più forte e ramificata.

Il Presidio del Volontariato “Insieme si può” che ha voluto questa iniziativa ed ha coinvolto la Biblioteca e l’Amministrazione Comunale come pure numerose Associazioni del territorio, si propone per il prossimo anno scolastico di portare l’esperienza all’interno dell’Istituto di Istruzione Superiore “Italo Calvino” in cui opera, al fine di interessare alla problematica un elevato numero di giovani, che possono diventare parte attiva nel contrasto alla corruzione ed alla illegalità.

Anisa Meca