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Il Monte Peglia si candida a patrimonio Unesco

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Orvieto. Il Monte Peglia si candida a patrimonio Unesco della biodiversità. E’ il progetto – complesso, difficile, appassionante – per il Riconoscimento Mab Unesco, che di fatto significa individuare l’area «come riserva mondiale dell’umanità». E che è stato presentato ufficialmente a Perugia, nella sede di Umbrò, dall’avvocato Francesco Paola, presidente del comitato promotore che riunisce «varie realtà vive e vitali». Ci sono l’associazione ‘Monte Peglia per Unesco’ come capofila, l’Agenzia forestale regionale, l’Arci Caccia, l’Associazione italiana guide escursionistiche Umbrò ma anche il Comune di San Venanzo. In più hanno partecipato alla presentazione,  tra gli altri, anche la presidente del Fai Umbria, Nives Tei, e quella della Cia, Catia Mariani. Il che la dice lunga sulle potenzialità e il valore del progetto.

Del resto l’avvocato è chiaro. «Il nostro è un modello culturale e filosofico attrattivo, perché la biodiversità non è contemplazione statica ma coesione civile». Insomma, il riconoscimento Unesco è «un progetto di sviluppo sostenibile senza nuovi vincoli, è una leva strategica per il futuro, un modello di coesione avanzata e civile e, in tempi tanto difficili, anche un antidoto alla violenza e alla frammentazione». Il lavoro è partito da un anno, in sordina, «senza secondi fini e senza contributi pubblici», sull’esempio dato dal riconoscimento dell’ultimo Mab Unesco italiano, l’Appennino tosco-emiliano. Ci sono stati già tre incontri con il severissimo comitato Mab del Ministero dell’Ambiente e in linea di massima c’è già un progetto, una prima mappa dove il territorio è diviso in tre zone: un’area centrale a vocazione protezionista, una intermedia e una terza con insediamenti urbani preesistenti. Da qui si partirà per elaborare il dossier di candidatura, che dovrà essere selezionato dal Governo e poi approdare alla commissione Unesco a Parigi, per la valutazione internazionale.
Tutti compatti, dunque, nel sostegno, la responsabile cultura Arci Barbara Pilati, l’amministratore unico dell’Agenzia Forestale Giuliano Nalli («è occasione per rimettere in moto l’economia»), il sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli che ha ricordato «le grandi opportunità che possono arrivare. Se ottenessimo il Mab Unesco le attività turistiche e agrituristiche avrebbero grande giovamento».