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Dopo cento anni, i Fanfano di Castiglione, si ritrovano dove tutto ebbe inizio

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(cittadino e provincia) Un’unione familiare inossidabile. I cento anni trascorsi da quando Angelo e Giuditta hanno gettato le basi di una nutrita discendenza, non hanno scalfito i legami di sangue dei Fanfano.

E così, a distanza di un secolo da quando tutto ebbe inizio, i numerosi discendenti della coppia si sono ritrovati sabato scorso nella casa di origine, a Porto di Castiglione del Lago.

Era il lontano 1923 quando Angelo Fanfano, insieme alla moglie Giuditta, entrambi contadini, si trasferirono da Badia a Porto di Castiglione del Lago, presso una casa colonica molto più grande e con ettari di terreno da coltivare, che permettevano di mantenere i loro sette figli (quattro maschi e tre femmine).

Una famiglia destinata ad aumentare nel corso degli anni con la nascita di quindici nipoti. Fino a raggiungere, nell’arco di un secolo, quota 170, come certifica l’albero genealogico redatto da Maurizio, uno dei tanti discendenti.

Molti di questi sabato scorso hanno dato vita ad una grande festa, in cui protagonisti sono stati i ricordi e gli affetti. Tra i partecipanti anche le due discendenti più anziane, entrambe del 1930, Lea Fanfano e Fernanda Moretti (moglie di Nazzareno, che vive ancora oggi nella casa d’origine) e la più giovane, Anita di otto mesi.

A festeggiare con i numerosi discendenti il traguardo dei cento anni vi era anche il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, che, come primo cittadino, ha donato una targa ricordo da parte del Comune.

“Sono onorato – ha dichiarato – di essere qui perché vedere famiglie così orgogliose delle proprie origini, vedere la vostra commozione nei vostri occhi, i vostri sorrisi e la vostra unione è spettacolare e vi devo dire solamente grazie”.

L’evento si è aperto con una cerimonia religiosa celebrata da parroco di Porto, Padre Filippo.