Home Argomenti Economia Crisi Aeroporto S.Egidio. Gli amministratori si auto assolvono

Crisi Aeroporto S.Egidio. Gli amministratori si auto assolvono

Condividi

Il presidente Fagotti si è dimesso qualche settimana fa “per problemi familiari”. Ryanair ha tagliato le rotte, Alitalia ha annunciato l’intenzione di ritirarsi. L’Aeroporto di Sant’Egidio, più pomposamente battezzato come “Aeroporto dell’Umbria” è in crisi profonda. Qualcuno dice inaspettata. Di fronte a questa situazione si sono presentati in conferenza stampa il Vice Presidente Giorgio Mencaroni e il consigliere Mauro Agostini.

Per dire che la Sase società di gestione dell’Aeroporto, con una proprietà prevalentemente pubblica, non ha nessuna responsabilità della situazione che si è venuta a creare.  La colpa, secondo i due amministratori  è delle società sopra citate che vogliono risultati immediati. Noi diciamo che non vogliono continuare a perdere e che non credono alle grandi prospettive di un aeroporto che forse non doveva nemmeno essere fatto. Questa nostra zona, il Trasimeno, soltanto due anni fa, ha toccato con mano che per quanto riguarda gli ospedali c’è un problema di numeri e di scala, i cosiddetti bacini di utenza. Quando sono troppo piccoli, non reggono. Non passa e non è passato per la testa a nessuno dei grandi dirigenti politici e tecnici nteressati che l’Umbria ( 800.000 anime, la metà delle quali collegata ad altre realtà regionali) possa essere un bacino di utenza troppo piccolo sia per gli arrivi che per le partenze?

Stando ai bilanci pubblicati nel sito, negli anni che vanno dal 2008 al 2014 la Sase ha avuto perdite di gestione complessive per più di 6 milioni di euro. Sarebbe interessante conoscere quanti soldi ci ha messo la Regione, anche come investimenti e capitalizzazioni societarie,  da quando questa vicenda è iniziata. Sapremmo così,  quanto sono costati ai contribuenti i viaggi, da e per Sant’Egidio,  dei passeggeri che lo hanno utilizzato.

(g.f)