Chianciano lentamente riparte: le attività commerciali, le varie imprese timidamente, ma si sono rimesse in moto. Certo bisogna ancora osservare le norme sanitarie governative. E qui ci sono sempre polemiche: eccessiva precauzione, inadempienze varie. Io nel dubbio, senza saper leggere e scrivere, e vedendo cosa succede dove l’epidemia è stata presa sottogamba (Brasile) anche un po’ di eccesso di precauzione l’accetto di buon grado. Dicevo che tutto si sta rimettendo in marcia sì, ma per ora non gli alberghi. Affinché ripartano tali strutture bisognerà intanto adeguare l’accoglienza secondo dei protocolli che in verità si semplificano nel tempo, tipo la distanza tra i tavoli nelle sale ristorante, si era partiti da tre quattro metri ora sembra tutto sia stato ridimensionato. Ma questo aspetto è la minima problematica secondo me: gli alberghi della zona soffrivano già una crisi profondissima che se possibile, il COVID 19 ha acuito, quindi anche ripartire non coincide con la ripresa di una normale impresa sana e florida che pian piano si rimette in carreggiata ritornando al regime di lavoro bello opulento di prima della pandemia, questo si può verificare per altre attività. Gli alberghi appartengono a quella categoria di imprese che erano già a rischio chiusura, ora dopo un così lungo tempo senza incassi certo diventa difficile rimettersi in gioco. E poi comunque, quelli che troveranno le condizioni e il coraggio per ributtarsi nella mischia, lavoreranno tre mesi se tutto va bene, quindi nemmeno si può parlare di rilancio bensì di sopravvivenza.
Ora poi, sempre nell’ambito dell’accoglienza è emersa una iniziativa di cooperazione, una rete direi: Toscana Experience: un insieme di imprese alberghiere e non, che prova a promuovere il territorio a trecentosessanta gradi. Però anche questa iniziativa, almeno per ora, non sembra radicare molto nel tessuto chiancianese, inoltre qualche anno fa avevo sentito di analoghe iniziative che alla fine non trovarono sufficienti adesioni e nemmeno appoggi istituzionali. Staremo a vedere se questa volta il progetto avrà più successo. Quindi a questo punto tutti quelli che vivono di “albergo” e certamente l’indotto, sono in attesa: “Un’attesa pari ad un’agonia” cantava Mimì, fino ad agosto per vedere cosa succede. Per tutto il personale alberghiero poi, la categoria più vulnerabile del comparto, portieri, cuochi, camerieri, ecc. dopo agosto potrebbero esserci problemi anche per andare a comprare il cibo. Che ironia della sorte…aver maneggiato cibo per anni e avere problemi a procurarlo per se e la propria famiglia. Comunque mai darsi per sconfitti e soprattutto rimboccarsi le maniche, ognuno come può e secondo le proprie competenze, e cercare di ricostruire. Auguri Chianciano con tutto il cuore.
Nunzio Dell’Annunziata