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Città della Pieve. Il minorenne presunto aggressore in una comunità fuori Regione. La vittima in graduale ripresa.

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(c.s) I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Città della Pieve hanno dato esecuzione alla misura cautelare del “Collocamento in Comunità” emessa dal Tribunale per i Minorenni dell’Umbria a carico di uno dei due minori ritenuto responsabile dell’aggressione al proprio coetaneo verificatasi la scorsa settimana a Città della Pieve.

In quella circostanza due amici minorenni, che stavano trascorrendo una serata in un locale all’aperto in quel centro abitato, erano stati fisicamente aggrediti da un gruppo di coetanei a seguito di una lite per futili motivi. Uno dei due, caduto a terra dopo aver ricevuto dei pugni al volto, si era inizialmente rialzato, in stato confusionale, per poi perdere conoscenza dopo poco tempo. Trasportato d’urgenza all’Ospedale di Perugia, dove si trova tutt’ora ricoverato in terapia intensiva a seguito di un delicato intervento chirurgico, risulta in lenta ma graduale ripresa.

Le indagini svolte dai militari avevano permesso di identificare due dei presunti responsabili dell’aggressione, entrambi minorenni di origini straniere, deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Perugia per l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate in concorso, ex artt. 110 – 582, 583 c.p.

Il Tribunale per i Minorenni dell’Umbria, a seguito della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica per i minori di Perugia, ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza raccolti a carico di uno dei due indagati, un ragazzo straniero ospite di una struttura di accoglienza per “minori non accompagnati” del territorio, ed ha ritenuto inoltre sussistenti le esigenze cautelari prospettate dalla Procura al fine di prevenire la reiterazione della condotta criminosa tenuta nell’occasione.

Per quanto sopra, il medesimo Tribunale ne ha disposto la misura cautelare del “collocamento in comunità”. Il ragazzo, rintracciato a Perugia dai militari di Città della Pieve, è stato tratto in arresto e – al termine delle formalità di rito – collocato in una comunità fuori regione.

 La responsabilità penale è sempre presunta.