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Città della Pieve. Ad Ottant’anni dal passaggio del Fronte.

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(comunicato stampa) In occasione degli ottant’anni anni dal passaggio del Fronte a Città della Pieve e nel territorio circostante, il Comune di Città della Pieve  e l’Associazione LiceAli organizzano degli spazi di riflessione, presa di coscienza e confronto.  Lo scopo è di mantenere la memoria sugli avvenimenti del 1944 perché la conoscenza storica è la base della consapevolezza e della comprensione del presente.  Attraverso la documentazione puntuale e obiettiva dei fatti, l’ascolto, l’uso di linguaggi diversi, l’impegno comune è di rappresentare la guerra nello spirito della valorizzazione della pace come formulato dall’art. 11 della Costituzione Italiana.

A Città della Pieve i giorni del Fronte furono dal 15 al 19 giugno 1944. Nel giorno dei santi patroni, SS. Gervasio e Protasio, i Tedeschi si ritirarono, concentrandosi a Chiusi e nella linea difensiva del Trasimeno.

I fatti sono ricostruiti attraverso tre spazi e momenti espressivi: una mostra di ricostruzioni grafiche e verbali; una rievocazione storica; un incontro pubblico di raccolta e lettura di testimonianze.  

La mostra è composta di 20 pannelli illustrativi realizzati da Luca Convito con la consulenza di Massimo Neri. E’ organizzata a Palazzo Della Corgna nel periodo 15-26 giugno 2024. L’inaugurazione vede la partecipazione del prof. Andrea Possieri, docente di Storia Contemporanea, Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia.  La mostra ripercorre le vicende del Fronte nel territorio e nella città cercando di fissare gli eventi per offrire uno strumento di condivisione collettiva.

La rievocazione, curata dal gruppo Panther Club di Cortona il giorno 23 giugno in piazza Matteotti, intende dare una “immagine visiva” del Fronte senza prescindere da una impostazione pacifista che si riconosce nel monito costituzionale del ripudio della guerra come “strumento di risoluzione delle controversie tra i popoli”.

L’incontro pubblico, organizzato a Palazzo Della Corgna il 25 giugno e curato da Maria Luisa Meo, si propone di ascoltare e fissare le testimonianze dirette o riferite come base imprescindibile per la ricostruzione delle storie famigliari che rispecchiano il clima socio-culturale dei luoghi e che preservano il senso di identità.