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Chianciano. Terme e Regione. Come si esprimerà il TAR?

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Chianciano. Il presidente dell’Associazione Albergatori ha inoltrato un ricorso al TAR tramite lo studio legale Lessona di Firenze, nei confronti della regione Toscana per la ormai (da molti dichiarata funesta) delibera del dicembre 2016. Attraverso la quale la regione a breve metterà in liquidazione le Terme Di Chianciano Immobiliare, società della quale detiene circa il 74 % del patrimonio. Certamente se questo dovesse avvenire si avvierebbe quel processo che con un termine brutto ma efficace in molti hanno battezzato “spezzatino”. Chiunque capisce che singole parti dell’ingente patrimonio immobiliare intorno al termalismo chiancianese, acquistate come unità a se stanti danneggerebbero qualunque possibilità di ripresa del settore.

Antonio Falcone, ex vicesindaco di Chianciano ed esponete di spicco della sinistra storica della cittadina, così si esprime: “E’ vergognoso l’atteggiamento della regione Toscana che considera il termalismo fuori dall’interesse generale. La cosa che colpisce di più è che i soldi spesi per terme private (negli ultimi anni oltre cento milioni di euro) e per le convenzioni con cliniche e centri, sempre privati, siano ritenuti di interesse pubblico.”

Dai fasti del termalismo degli anni venti, trenta, passando per la più ampia presenza degli anni successivi quando anche fasce di lavoratori dipendenti, statali “facevano” le terme siamo arrivati ad una disfatta del settore. Il vero perpendicolare crollo è iniziato con l’abolizione del congedo straordinario per motivi di salute. Era il 1992. Da quell’anno in poi, in pratica, non veniva più riconosciuto come cura il soggiorno termale e lo stato non se ne faceva più carico. Ecco da quel momento il declino è stato inesorabile fino ad aver portato il settore alberghiero allo sbando. Camminare per Chianciano attualmente, vuol dire imbattersi continuamente in alberghi chiusi se non pericolanti. Ecco perchè sempre più voci si stanno unendo a quel coro “all’ombra del pavone” che grida: “No all’abbandono del termalismo”. A chi darà ragione il TAR? Staremo a vedere.

Nunzio Dell’Annunziata