Home Argomenti Economia Chianciano ancora nell’incertezza. Tra covid e attesa del rilancio delle Terme

Chianciano ancora nell’incertezza. Tra covid e attesa del rilancio delle Terme

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Tutto sospeso a Chianciano, il tempo sembra essersi fermato; investiti da questa inaspettata carezza primaverile, con un cielo terso ed un sole tiepido e luminoso. E siamo ripiombati nella zona rossa. In realtà i contagi non sono tantissimi credo ad oggi una quindicina, tuttavia i meccanismi della prevenzione sanitaria sicuramente hanno previsto un pericolo e a scopo cautelativo si è dato un giro di vite affinché, quell’impeto che a volte coglie le persone ormai esauste per la pressione del COVID, non spinga ad imprudenze che si pagano care in termini sanitari. La gente è abbastanza scrupolosa nell’indossare la mascherina ma non di rado frotte di giovanotti in gruppo e belli disinvolti vìolano vistosamente la distanza di sicurezza e per di più con la mascherina sciattamente relegata sotto il mento… E tutto rimane comunque sospeso. Che cosa succederà? In altri paesi del circondario la vita appare più “normale” perché in effetti anche con le restrizioni, la maggior parte del tessuto economico è in funzione.

A Chianciano dove (benché ridotta all’osso) buona parte dell’economia ruota intorno al comparto turistico-termale, la tensione cresce. Albergatori, ristoratori, personale delle strutture, tutti legati ad un filo di speranza sempre più sottile. Sottile perché l’anno passato è stato devastante, la stagione è durata all’incirca due mesi. Ma poi concorrono al malessere anche situazioni contingenti inattese, ad esempio: a Chianciano sembrerebbe impossibile vendere un albergo nelle attuali situazioni, eppure dato che persiste quel fascino legato al territorio, alle conosciutissime terme, al ricordo di un ambiente che somigliava ad una piccola Las Vegas, negli ultimi anni sono stati venduti alcuni alberghi. Ebbene anche se non sarebbe partita da queste strutture una ripresa economica, almeno una sensazione di positività poteva aleggiare sulla buia visione degli imprenditori locali. E invece per una serie di eventi (leciti per carità non accompagnati da fumose macchinazioni) tutto è fermo, tutto bloccato e chissà quando e se questi alberghi riapriranno i battenti.

Ora per quanto riguarda la nuova stagione, ovviamente tutto è gravato da un insormontabile punto interrogativo. Bisogna sperare che la politica organizzi bene il piano vaccinale affinché l’epidemia, anche con il coincidere della bella stagione, venga tenuta sotto controllo. Se poi questo consentirà il turismo straniero, si può, (e si deve) sperare in una stagione, seppur tardiva, proiettata verso una sorta di normalizzazione e che possa sfociare nel 2022 in una ripresa consolidata.

Un altro punto estremamente importante e delicato, una specie di ago della bilancia di tutta la situazione chiancianese, è rappresentato dall’entrata di Caputi alle terme, questa acquisizione ha animato molte giuste e fondate speranze, tuttavia sarà stata risolta la questione del debito pregresso che si è accumulato negli anni? E che pare superi perfino il valore di quel 47% che il MPS ha ceduto a Caputi stesso?. Certo dietro questa discesa in campo ci sarà un disegno imprenditoriale, un progetto di investimenti, una ricetta per risolvere la questione debito e andare avanti sulla strada della riqualificazione e del rilancio. E ci risiamo ad alimentare l’incertezza sul futuro prossimo: nel momento che iniziasse la stagione lavorativa entrerebbe subito in azione il risanamento e di rilancio delle terme o sarà necessario attendere ancora magari qualche anno?

Nunzio Dell’Annunziata