Il Lions Club del Trasimeno ha dato l’avvio alle iniziative che si terranno nel 2015, in occasione dei 500 anni dalla nascita di Ascanio della Corgna, e lo ha fatto con un “meeting” a Castigliane del Lago, nell’omonimo palazzo cinquecentesco, sede anche del Comune.
La prolusione principale è stata affidata al professore Mario Tosti, ordinario di Storia Moderna, presso l’Università di Perugia.
Ascanio della Corgna è stato un personaggio importante- ha esordito il relatore – nel periodo definito della “decadenza italiana”. Nel senso che mentre in Europa si venivano formando le monarchie nazionali in Italia continuavano a confrontarsi e combattersi una serie di staterelli regionali, che si sarebbero poi mantenuti tali fino al Risorgimento. Ascanio, fu soprattutto un grande esperto di strategia militare e alla sua opera si devono i tentativi di opporsi alle novità nel campo degli armamenti. Le mura bastionate che troviamo in molte città sono una sua idea, anche se non si rivelarono risolutive del problema. Figlio del suo tempo, un tempo di continui rovesciamenti delle alleanze, fu conteso e stimato nei campi di battaglia. Fu protagonista anche quando cominciò a profilarsi una guerra di civiltà con il Mediterraneo come luogo di scambio e con i Turchi che diventarono un pericolo, venendo poi fermati a Lepanto. Fu protagonista mentre si confrontavano in Italia le spinte egemoniche di Venezia e dello Stato della Chiesa. Vaticano che perde in quegli anni ogni carattere universale. Francia e Asburgo si contendevano l’Italia e le sue due capitali, Napoli e Milano. Ascanio e la sua storia sono tutte dentro queste dispute.
Nasce da un nobile perugino e le sue fortune saranno legate profondamente al succedersi dei diversi papi in quel periodo. Tramite la madre ottiene da Giulio III i territori del Marchesato di Castiglione, del Chiugi e di Castel della Pieve che governò dal 1563 al 1571 prima di tornare a far parte dello Stato Pontificio.
Ascanio provò a realizzare un marchesato piccolo ma prestigioso fra Toscana e Papa e per un certo periodo cullò anche l’ambizione ed il progetto di inserirsi nelle vicende europee.
Del suo governo a noi restano gli importanti palazzi da lui commissionati, come quello di Castiglione, dove viveva prevalentemente in quel periodo e Città della Pieve.
A lui si devono anche un tentativo di nuova organizzazione in agricoltura e alcuni statuti civili e penali di rilievo storico. Fu da allora che il Chiugi fu considerato il granaio dello Stato Pontificio.
Morì a Roma nel 1571 tornando dalla battaglia di Lepanto. Aveva 57 anni.
La sua salma fu poi trasportata nella cappella di Sant’Andrea di San Francesco al Prato a Perugia dove tuttora riposa.
Sono poi seguiti altri interessanti contributi di Gianfranco Cialini sul ritrovamento dei resti di Ascanio, dell’attrice Simona Esposito che ha letto una canzone in omaggio del marchese del 1572. Infine c’è stata la visita guidata al Palazzo curata da Walter Pagnotta.
Nel saluto portato a nome dell’Amministrazione Comunale il vice sindaco Pippi ha ricordato che il Comune di Castiglione insieme ad altri comuni sta predisponendo diverse iniziative per valorizzare la figura di Ascanio ed insieme i beni storico artistici ed ambientali della zona.