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Carlotta Fattorini: la politica ha sempre fatto parte della mia vita.

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Questo il testo dell’intervista a Carlotta Fattorini,segretaria uscente di Rifondazione Comunista, che abbiamo raccolto.

Domanda: Io comincio sempre chiedendo una presentazione. Chi è Carlotta Fattorini, cosa fa, che responsabilità politica ha, come e quando si è avvicinata alla politica

Sono una giovane pievese di 26 anni, Segretaria uscente del Circolo di Rifondazione Comunista A.Gramsci di Città della Pieve ed ho ricoperto questo incarico negli ultimi cinque anni. La politica ha fatto sempre parte della mia vita grazie ad una famiglia di comunisti che mi ha insegnato l’importanza dell’impegno politico per tentare di migliorare la società in cui viviamo, mi ha insegnato a credere in forti ideali ed a perseguirli sempre a testa alta. Per questo ho iniziato la militanza politica in Rifondazione Comunista già in età adolescenziale e le esperienze avute mi hanno permesso di maturare non solo politicamente ma anche personalmente. Vado fiera del mio impegno politico e della militanza di partito nonostante oggi la tendenza sia quella, troppo semplicistica, di sparare a zero su partiti e politica che invece rappresentano, a mio parere, la storia e le fondamenta dell’Italia democratica. E ai casi di mala politica non si può contrapporre il populismo o l’apatia, ma gli esempi positivi che ne sono la maggioranza silenziosa e un rinnovato impegno di tutti nel cambiare non solo a livello politico ma anche culturale ed etico il nostro Paese

Qual’é il giudizio complessivo che tu e il partito di RC date della situazione di Città della Pieve?

Città della Pieve essendo priva di industrie basa il suo tessuto economico principalmente su due elementi: da un lato imprese di piccole e medie dimensioni, dall’altro sul turismo. Ambiti che hanno subito entrambi gli effetti della crisi economica indebolendo quindi la stabilità economica e sociale del nostro territorio. Aziende sempre più strozzate dalle tasse, un mercato immobiliare paralizzato e di conseguenza meno lavori per le ditte locali, flussi turistici a singhiozzo, sono gli effetti con cui abbiamo a che fare a causa di politiche recessive che in una situazione già di crisi strutturale tendono a rallentare la ripresa economica. In un contesto generale cosi difficile non è facile arginare tali problematicità e per questo la necessità, a livello locale, di valorizzare le nostre fortune cercando di stimolare il turismo più stabile, promuovendo la nostra cittadina in termini di vivacità e qualità della vita a misura di famiglia. È ovvio che la ripresa locale sarà strettamente legata alle sorti del nostro Paese su scala nazionale, alle decisioni dei nostri governanti che mi auguro si ravvedano dal perseguire anche in futuro politiche del tutto dissennate dal punto di vista economico e sociale.

Vista la vostra presenza nella maggioranza che governa Città della Pieve, quali sono secondo te i punti di forza di questa legislatura che si avvia alla conclusione?

Per ciò che concerne interventi specifici riteniamo positivo il miglioramento dell’assetto urbanistico del centro storico con la sua valorizzazione e messa in sicurezza che ha incentivato l’apertura di nuove attività commerciali lungo le mura storiche. Un biglietto da visita importante per una cittadina che fa del turismo uno dei principali stimoli all’economia locale. In questo ambito si inserisce la progettazione del nuovo piano regolatore con indici di urbanizzazione inferiori al precedente, incentrato sulla tutela dei nostri paesaggi e per un recupero di qualità dell’esistente. Il PUC3 poi darà la possibilità di intervenire in aree del centro storico in cui permangono criticità in una progettazione che vede come protagonisti cittadini e attività private.

Dal punto di vista più prettamente politico la nostra presenza nella maggioranza di governo ha permesso una maggiore sensibilità verso alcuni temi per i quali ci siamo da sempre battuti: la tutela dei beni pubblici. In primis ricordo che a breve avverrà la modifica dello Statuto Comunale, in linea con l’esito sancito dal Referendum 2011, a favore dell’acqua bene comune con l’idea di un minor consumo dell’acqua in bottiglia a partire dagli uffici pubblici e a breve la costruzione di fontanelle a costi limitati sia nel centro storico che nelle frazioni. L’approvazione dell’odg sui Rifiuti Zero e l’impegno verso una maggiore sensibilizzazione sui temi del riciclaggio, la costituzione di un Osservatorio a livello locale e la spinta ad incentivare la differenziata che ancora oggi non è su percentuali ottimali. L’approvazione del nostro odg in cui si dichiara Città della Pieve Comune Antifascista prendendo l’impegno a proporre ogni utile atto o comportamento finalizzato alla difesa ed al mantenimento dello spirito unitario dell’antifascismo.

Di primaria importanza inoltre sono alcune scelte di bilancio effettuate in questi anni di tagli costanti agli enti locali. Non sono stati apportati tagli al settore della cultura né alla promozione turistica mentre sono stati aumentati i finanziamenti al settore sociale che in un momento di grave difficoltà come quello attuale rappresenta un sostegno importante per le famiglie in difficoltà. Inoltre va ricordato come i servizi individuali ad esempio mense, trasporto scolastico e asilo nido rimangono ancora oggi tra i più bassi della nostra Regione. Infine la decisione, a fronte di oggettive difficoltà di gestione, di non privatizzare la Farmacia comunale ma di tutelarla come bene comune affidando la sua gestione all’Afas che ha permesso un miglioramento del servizio sia dal punto di vista economico che dei servizi erogati ai cittadini. </br></br>

E i punti di debolezza?

Mi viene subito in mente la questione della sanità dove abbiamo subìto le decisioni calate dall’alto da parte della Regione. A nostro parere, indipendentemente da quali saranno le proposte che a breve verranno rese pubbliche, riteniamo inaccettabile il modus operandi della Regione che unilateralmente ha stralciato il Protocollo d’Intesa del 2005 sull’Ospedale unico del Trasimeno senza alcun confronto con gli altri soggetti firmatari di quel patto. Il circolo di RC ha portato all’attenzione dei livelli regionali del nostro partito le problematiche che causerebbe lo smantellamento della sanità nel pievese, tant’è che abbiamo più volte presentato un Odg in Consiglio Regionale volto a chiedere chiarimenti a riguardo, odg mai discusso causa delle ripetute assenze per gravi motivi di salute dell’Assessore Tomassoni. Grave è il fatto che le promesse delle istituzioni regionali di venire a confrontarsi con l’amministrazione e i cittadini pievesi non sono mai state rispettate, in una logica del tutto autoreferenziale di far politica che condanniamo duramente. Il mio parere è che la decisione di fare del nesocomio di Castiglione del Lago l’ospedale di territorio risponde esclusivamente ad una mera logica opportunistica dal punto di vista elettorale, con alla base un gioco di forza tutto interno al Partito Democratico. Scelte prive di qualsiasi lungimiranza politica che porteranno in pochi anni alla chiusura di entrambi gli ospedali.

Altro punto di debolezza, molto attuale nel dibattito politico locale, riguarda i rapporti con le partecipate che gestiscono i servizi pubblici. Tale discorso ovviamente non riguarda esclusivamente il nostro Comune, costretto come tutti gli altri ad esternalizzare la gestione dei servizi pubblici locali. RC da anni si oppone alla ricetta liberista delle privatizzazioni attuata dai Governi nazionali (tanto di centro destra che di centro sinistra) di smantellare il sistema pubblico. Ci hanno raccontato che sarebbe aumentata l’efficienza e diminuiti i costi, la realtà è ben diversa: tariffe alle stelle e servizi peggiorati. Per questo riteniamo che i Comuni si debbano unire all’interno degli Ati per incidere in maniera più determinante nelle politiche aziendali delle partecipate che gestiscono i servizi pubblici, mettendo al centro di tali politiche l’efficienza e l’efficacia della gestione sia dal punto di vista economico che del servizio offerto ai cittadini.

Pensi che alle prossime elezioni comunali sarete ancora alleati con il PD ?

Di certo la deriva democristiana avvenuta con l’elezione di Renzi a Segretario del PD allontana definitivamente qualunque possibilità di dialogo a livello nazionale. Per quanto riguarda il livello locale i dati delle primarie evidenziano in modo chiaro che tale cambio di tendenza è avvenuto anche in un Comune storicamente di sinistra come il nostro facendo si che tanti provenienti dal Pci oggi abbiano cambiato pelle in modo molto repentino. Vedremo cosa questo comporterà nel PD locale. Per le prossime elezioni valuteremo qualsiasi opzione e saranno i compagni del Circolo a decidere nella massima trasparenza, nella consapevolezza di essere rimasti l’unico partito di sinistra nella scena politica non soltanto locale. </br></br>

Se dovessi avere delle responsabilità di governo, qual’é la prima cosa che farei appena insediata?

Le ricette miracolose le lascio agli altri che saranno molti più bravi di me nelle promesse elettoralistiche di facciata. Io sono ben consapevole che chiunque vada a governare non potrà incidere drasticamente sulla situazione attuale. Oggi i Comuni sono stati trasformati in meri esattori dei Governi centrali con limitate capacità di manovre autonome, lacerati dai tagli e stretti nella morsa del Patto di stabilità. Diffidare quindi da chi promette ricette miracolose. Ciò non significa che non si possa tentar di incidere nel medio-lungo periodo in diversi settori, ad esempio nel mantenimento di un buon livello di wealfare e di servizi pubblici, nella valorazzione del nostro patrimonio culturale, paesaggistico ed enogastronomico promuovendo le ricchezze a nostra disposizione. Nessuno slogan elettorale quindi ma un’attenta valorizzazione a trecentosessantagradi di Città della Pieve.

Chi ritieni il tuo maestro, se ne hai, in politica, tuo padre escluso naturalmente.

Non ho un maestro politico di riferimento. La storia del Partito Comunista Italiano e internazionale ha avuto uomini e donne che ammiro e che rappresentano degli esempi a cui ispirarsi. Vorrei però fare un riferimento al pensiero di uno dei principali leader politici del Pci, da cui il nostro circolo prende il nome, si tratta di Antonio Gramsci, le cui teorie sull’egemonia culturale rispecchiano perfettamente la situazione italiana degli ultimi vent’anni ma soprattutto vorrei ricordare alcune sue parole per me stimolo importante alla partecipazione politica e sociale: <i>Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.</i>