dal Corriere dell’Umbria
Più il tempo passa e più per il castello Guglielmi di Isola Maggiore “crolla” il prezzo di vendita all’asta ma crolla anche, purtroppo, anche l’appeal: i muri e i merli si sgretolano, gli intonaci si staccano, le infiltrazioni di umidità dilagano. Si è fatto vecchio anche l’ultimo progetto approvato. Il degrado avanza e gli eventuali acquirenti si spaventano e scappano. Da luglio a oggi qualcuno si è presentato, soprattutto stranieri, ma quando si sono resi conto della spesa che dovrebbero affrontare per riportarlo alla vita scappano a gambe levate. Dopo l’ultima asta andata deserta in luglio ora la cifra per l’acquisto di tutta la proprietà (circa 9 annessi, chiesa del ‘300, terreno e castello) è scesa ulteriormente del 25%: da 7 milioni e 700 mila euro si è passati a 5 milioni e 790 mila euro.
Il prossimo appuntamento per procedere alla vendita è stato messo in calendario per il 4 marzo prossimo. alle 16, nello studio di Massimiliano Piselli, in via Cimarosa 50 b , commercialista incaricato dell’alienazione promossa da Intesa San Paolo creditrice della Trasimeno spa, con il sistema dell’offerta in busta chiusa. Che fare se non si presenterà ancora una volta nessun compratore? “Una persona mi ha chiesto se era possibile realizzarci dei residence, delle abitazioni estive – spiega Paolo Pizzichelli, custode giudiziario del bene – e preclusioni non ce ne sono, ma bisognerebbe cambiare la destinazione d’uso. Inoltre per come è conformato il castello ci verrebbero degli appartamenti di serie A, quelli che guardano verso il lago e altri di serie B, che danno sul retro. E poi ci sarebbero tanti spazi in comune, come la chiesa e il chiostro.
Realizzando una struttura ricettiva invece diventa tutto più facile”. Pizzichelli da luglio a oggi ha portato qualche aspirante compratore a Isola: uno in ottobre, uno in dicembre e uno in gennaio “mesi non certo favorevoli a esaltare la bellezza del luogo. Mi sono sembrati tutti investitori del centro Europa. L’ultimo era sicuramente un russo”. A suo avviso il progetto, ormai scaduto, è visibilmente superato rispetto alle nuove tendenze ricettive. Per un albergo o una beauty farm di oggi le stanze sono troppo piccole, 20 metri quadri più bagno. Ci vorrebbe un progetto rivoluzionario. Qualche cosa di diverso. Per esempio far diventare il castello una sorta di cittadella della moda , unendo gli interessi e gli sforzi di una cordata di imprenditori della zona”. Con altre due aste andate deserte si arriverà a 4 milioni, il costo degli interventi già effettuati. In pratica il castello si prenderebbe a costo zero.