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Tomba etrusca, trovato l’ingresso.

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Dal Corrriere dell’Umbria di Sara Minciaroni

Netto come un fiume che scorre in mezzo alla collina, il dròmos, l’ingresso della tomba di “Laris, l’Etrusco pievese” è affiorato nella giornata di ieri sotto le cure sapienti dell’archeologa e del personale della Soprintendenza. Distintamente, come gli studiosi avevano annunciato, si è mostrata la differenza cromatica del corridoio di accesso alla tomba sulla quale da martedì sono al lavoro, per le rispettive competenze, archeologi, tecnici del Comune di Città della Pieve, forze dell’ordine e volontari.

Come una cartina di tornasole che varia il suo colore, cosi magicamente uno degli elementi più attesi dallo scavo è venuto alla luce. Giornata di intenso lavoro, ieri nel sito archeologico tra le frazioni di Poggiovalle e San Donnino dove si è operato per la messa in sicurezza della tomba dall’interno e dove presto verrà installata la copertura per proteggere i sarcofagi e le urne dagli eventi atmosferici. Massima la sorveglianza.

I carabinieri non lasciano mai la zona e nella giornata di ieri sono arrivati da Firenze i militari del Nucleo per la tutela dei beni culturali, espertissimi nella gestione delle misure di sicurezza che riguardano questo genere di rinvenimenti. Non si esclude che nelle prossime ore l’area venga anche sorvolata da un elicottero per foto aeree che forniranno una lettura dall’alto del terreno nella zona. La fase di studio vera e propria inizierà solo quando i reperti saranno stati estratti e trasferiti in un luogo sicuro e protetto.

Resta quindi fermo a quattro il numero dei reperti: due grandi sarcofagi, uno dei quali recante una lunga iscrizione etrusca (è qui che a una prima disamina si ritiene di scorgere la parola “Laris” da cui si è attribuito il nome alla tomba). Ci sono anche due urne cinerarie, perfettamente conservate, sopra di esse il coperchio è costituito da due statue maschili semidistese. Il materiale impiegato è il travertino alabastrino, una pietra bianca con venature e tessitura fine. Volti umani particolarmente rifiniti, di sorprendente bellezza e conservazione, basti pensare che ancora si nota un diverso colore delle labbra. Elemento