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Presentati a Roma 5 cammini. Ma c’è anche il nostro , la Via Germanica o dell’Alpe di Serra

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Riportiamo sotto un articolo diffuso dalla Regione Umbria in cui si parla del progetto dei Cinque Cammini, legati al turismo religioso e non solo di cui l’Umbria sarà capofila per la loro realizzazione e promozione. Ovvio che si tratta di una iniziativa importante che ha anche il Patrocinio del Ministero della Cultura e del Turismo. da questi cammini, che nell’antichità avevano una grande importanza per collegare Roma soprattutto al Nord Italia ed Europa, ne resta fuori uno di grande rilievo ed è quello che più interessa la nostra zona, cioè quella che veniva chiamata tra le Vie Romee, la Via Germanica o la Via dell’Alpe di Serra, di cui si è parlato in diverse occasioni fra le diverse entità statali e regionali interessate. Si può cioè stare fuori da un progetto come quello presentato a Roma, purchè da altre parti, in altre occasioni ci sia un adeguato impegno anche per i nostri progetti e le risorse paesaggistiche, storico culturale e stradali appunto che possediamo.

Visto che di seguito nell’articolo che riportiamo si accenna alle caratteristiche dei 5 cammini che sono stati presentati, noi riportiamo una breve sintesi della Via Germanica di cui parliamo tratta per comodità da “Wikipedia”, ma che è stata oggetto di studi e approfondimenti in particolare per quanto riguarda Città della Pieve da Valerio Bittarello. (n.d.r)

La Via Romea Germanica o Via Romea dell’Alpe di Serra

La Via Romea Germanica è nota anche come Via Romea dell’Alpe di Serra o Via Teutonica, o Via di Alemagna o Via Romea di Stade o Via Ungaresca.

Gli ungari e i tedeschi, come erano genericamente chiamati i pellegrini provenienti dai paesi europei centro-settentrionali, seguivano due vie: una lungo la valle dell’Adige fino aVerona; l’altra lungo la val Pusteria fino a Treviso. Quest’ultima via poteva esser denominata anche Via Ungaresca (o Via Ongaresca). Entrambi i percorsi o raggiungono poi la via Emilia, seguendola sino a Forlì o arrivano comunque a Forlì dopo aver toccato PadovaFerrara e Ravenna.

In ogni caso, a Forlì ha inizio la strada che, risalendo la valle del Bidente, valica l’Appennino al passo dell’Alpe di Serra, in prossimità dell’attuale passo dei Mandrioli. Il percorso, digradando per il Casentino verso Arezzo e proseguendo per la val di Chiana, arriva a Orvieto, per poi raggiungere Montefiascone, località in comune con la via francigenaOrvieto è la città dove è istituita la solennità universale del Corpus et Sanguis Domini, l’11 agosto 1264 con Bolla Transiturus da papa Urbano IV che aveva stabilito la residenza della corte pontificia sull’antica città rupestre etrusca.

Le fonti tedesche considerano la Via Romea melior via per Roma, anche nota come Germanica, di Alemagna, o Teutonica (quest’ultimo appellativo non sempre era gradito, in quanto evocativo delle gesta guerrafondaie dei Cavalieri Teutonici; i quali, peraltro, nell’antica terra della Tuscia Longobarda divenuta tra i secoli XI e XIV Tuscia Urbevetana, facendo riferimento al vasto territorio sotto controllo orvietano, da Sutri in Tuscia Suburbicaria alla Rocca di Tintinnano in Val d’Orcia, dalle Maremme alla Val di Lago bolsenense-aquesiana, al Tevere, dall’Amiata alla Valdichiana)

Gli appellativi geografici della Via Romea dipendono in ragione della provenienza dei pellegrini. Questa via è oggi chiamata anche Via Romea di Stade perché ne troviamo una chiara descrizione negli Annali dell’Abbazia di Stade, scritti dall’abate Alberto di Stade. Gli intensi rapporti esistiti sin dal X secolo tra ArezzoForlì e Ravenna stanno all’inizio della fortuna di questo itinerario. Con l’aumento dei pellegrinaggi dall’area centroeuropea, la via tra Forlì ed Arezzo viene sempre più battuta, divenendo il percorso preferenziale per tutti coloro che giungono dalle Alpi centrali o orientali.

foto 5 cammini

“italian wonder ways”, presentato progetto interregionale, paparelli: ”umbria orgogliosa di coordinare iniziativa”

(aun) – roma, 30 giu. 016 – “L’Umbria, cuore verde d’Italia e terra di spiritualità, è orgogliosa di coordinare questo importante progetto e, sulla base dell’esperienza maturata in ambito turistico e grazie alle attività e alle capacità dimostrate sul tema dei cammini dal Consorzio Francesco’s Ways, si predispone ad accogliere al meglio gli autorevoli viandanti e pellegrini provenienti da tutto il mondo”.

Lo ha detto il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore al turismo, Fabio Paparelli, intervenendo alla presentazione del progetto “Italian Wonder Ways” realizzato in occasione del Giubileo straordinario e della proclamazione dell’Anno nazionale dei cammini indetto dal Mibact. L’iniziativa, presentata dal Consorzio “Francesco’s Ways” e realizzata grazie all’accordo di collaborazione tra le Regioni Umbria, Lazio, Toscana e Marche, è stata illustrata stamani, a Roma, alla presenza del Ministro alla cultura e turismo, Dario Franceschini, di Massimiliano Smeriglio, vice presidente della Regione Lazio con delega al turismo, di Moreno Pieroni, assessore al turismo della Regione Marche, di Stefano Romagnoli, responsabile della promozione turistica della Toscana, di Mons. Liberio Andreatta, vice presidente e amministratore delegato di Opera romana pellegrinaggi, e di Raffaella Rossi, direttore del Consorzio Francesco’s Ways.

“Si tratta un’iniziativa importante – ha proseguito Paparelli – che offrirà la possibilità di sviluppare e potenziare un territorio interregionale vasto e straordinariamente ricco di eccellenze, con un’offerta esclusiva ideale per turismo esperienziale e sostenibile, interessato alla scoperta di percorsi e luoghi suggestivi anche fuori dalle rotte tipiche del turismo di massa. In questi anni – ha proseguito l’assessore – abbiamo svolto un lavoro importante che consolida questi cammini come veri e propri prodotti turistici, perché ne vengono   garantiti la manutenzione e i servizi, anche grazie alle risorse messe a disposizione dal governo, offrendo quindi la possibilità di sviluppare e potenziale il territorio interregionale dell’Italia centrale. Oggi il turista – ha aggiunto – ci chiede di vivere una esperienza unicamente attraverso questo progetto ciò sarà possibile. Il nostro impegno è di rendere questi cammini   accessibili a tutte le persone, anche ai diversamente abili, a tutti coloro che vogliono e vivere questa esperienza”.

In soli 167 chilometri di sviluppo, il Cammino Francescano della Marca, che in gran parte delle tappe ripercorre la storica Via Lauretana, che collegava Roma a Loreto fin dal XIV secolo, offre una varietà straordinaria di paesaggi e pregi naturalistici, di tesori architettonici e spirituali, e permette al turista/pellegrino di fare uno straordinario viaggio nella storia; dalle culture preromaniche dei piceni e degli umbri, alle vestigia romane di Ascoli Piceno, Assisi, Spello, Foligno dalle meraviglie carolinge e longobarde agli intatti borghi medievali come Amandola e Sarnano, dai conventi francescani come Pontelatrave di Pievebovigliana ai fasti del rinascimento a quelli del barocco. Scenario di fondo il magico Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

“Via Amerina”: la Via Amerina è un percorso assai antico, risale infatti al III sec. a.C., come “cucitura” di tracciati locali precedenti: oggi è possibile percorrere a piedi, come gli antichi pellegrini, il tratto da Perugia a Roma. Ne è stato infatti ripristinato e segnalato l’itinerario, con il triplice scopo di riproporre il valore del pellegrinaggio come strumento di ricerca interiore e percorso di conversione; di riscoprire l’importanza culturale della Via Amerina; di creare l’opportunità per un incontro piacevole e arricchente con un territorio dotato di grandi risorse umane e ambientali. La distanza a piedi da Perugia a Roma è di circa 200 km, suddivisi in 11 tappe. La Via Amerina, in qualità di antico itinerario, ha da offrire al pellegrino e al turista un patrimonio storico artistico di grande valore e suggestione, che va dalle “tagliate” falische, alle catacombe paleocristiane, ai castelli e monasteri medievali.

“Via Francigena”: è soprattutto grazie ai diari di viaggio, e in particolare agli appunti di un illustre pellegrino, Sigerico, ordinato Arcivescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV, che è stato ricostruito l’antico percorso della Francigena. Nel 990, l’Abate tornò a casa annotando su due pagine manoscritte le 80 mansioni in cui si fermò a pernottare, e da allora il diario di Sigerico viene considerato la fonte itineraria più autorevole (si parla di “Via Francigena secondo l’itinerario di Sigerico”). La Via Francigena è un percorso di 1800 km attraverso l’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e l’Italia sugli antichi passi dei pellegrini medievali che camminavano verso le grandi mete come Roma, Santiago di Compostela o Gerusalemme. In Italia il tracciato comprende anche la Via Francigena del sud, che attraverso due grandi strade romane, la Via Appia e l’antica via Prenestina, scende in Campania e in Puglia e guarda verso Oriente ed in direzione di Gerusalemme.