Questo marzo continua sulla falsariga di febbraio, pur con il normale avanzamento di stagione, con tempo piuttosto freddo e molto piovoso.
Nei prossimi giorni l’aria artica arrivata precedentemente sull’Europa (e chiamata impropriamente burian, che tra l’altro si scrive “buran” senza la I) si spingerà progressivamente anche sulle nostre zone e domani interagirà con un fronte occluso in risalita da sud-ovest, con una dinamica che soltanto un mese fa avrebbe causato certamente forti nevicate a tappeto.
Ma siamo ormai a fine marzo e dunque la situazione sarà al limite. Dipenderà tutto dall’intensità delle precipitazioni e dal loro prolungamento nel corso della tarda nottata e nel primo mattino di mercoledì’. Se tutto ciò avverrà è possibile che la neve scenda persino a quote pianeggianti con accumuli al suolo quantomeno in collina, se invece le precipitazioni dovessero essere deboli e sporadiche si imbiancherebbero solo il Cetona e più in generale i rilievi sopra i 600-700 metri.
Una previsione cauta può dunque indicare nei 400-500 metri di altezza in media il limite della quota neve, con sporadici accumuli di qualche cm al di sopra di tale quota. I fenomeni dovrebbero cessare, a meno di colpi di scena che cambierebbero radicalmente la situazione, entro la mattina di mercoledì.
Nei giorni successivi temperature ancora basse con gelate tardive diffuse nelle mattine di giovedì e venerdì. In seguito lento e zoppicante aumento termico ma i valori rimarranno ancora inferiori alle media a lungo, specialmente durante la notte.
Giaime Marchesini
