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Pieve Nostra 1960: “il muretto del Vannucci”, la “Dianina” e il Perugia, il sindaco Giometti

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Questi ultimi due numeri di “Pieve Nostra” del 1960, che ripubblichiamo sono davvero davvero interessanti per diversi motivi. Vediamoli. Intanto ci sono i due articolo di fondo di Mario Villani che puntualizza con la sua solita proverbiale pacatezza i problemi del paese, senza preconcetti, ma con puntualità e precisione. E nel primo fondo quello del numero 7 del Ferragosto del 1960, ha l’occasione di ricostruire attraverso i suoi articoli quella che fu la prima celebrazione ed il primo corteo storico realizzato a Città della Pieve, nel 1950, in occasione dell’anniversario della nascita di Pietro Vannucci. Da lì parte per tornare a proporre la ripresa di quella tradizione, che poi avverrà quasi subito ad opera del Terziere Castello prima e del Casalino poi. Nel suo articolo, ci sono due notizie che in passato sono sfuggite e che merita riprendere. La prima riguarda il ricordo delle polemiche che quei festeggiamenti causarono con Perugia. Evidentemente per problemi di paternità e di, come dire, primogenitura sull’artista anche dal punto di vista delle iniziative commemorative. A testimonianza di quanto questa città, Perugia abbia sempre svolto un ruolo matrigno, diciamo non positivo nei confronti di Città della Pieve. la seconda notizia merita indubbiamente più attenzione. Villani fa riferimento a delle foto di quel 1950 e di quei festeggiamenti, visti in casa del fotografo Giovanni  Cecchetti. Bene sarebbe interessante una ricerca per sapere se sono ancora disponibili da qualche parte, magari tra gli eredi. Sarebbe un recupero di grande valore.

In seconda pagina c’è una lettera dei coniugi Manetti, che gestivano allora l’unico albergo presente a Città della Pieve. dalla lettera si ricava una notizia storica importante per alcune generazioni di giovani e non solo pievesi. Si fa riferimento nelle parole dei Manetti infatti al rifacimento in quei giorni dello storico “muretto” del Vanuucci che ha segnato, poi,  il punto di ritrovo e di osservazione dello struscio delle Monache di diverse generazioni di pievesi.

Sempre su quella pagina quasi distrattamente si parla di iniziative , non molto riuscite, per la verità, di un “Centro Studi Sociali”. Presenti Piero Bargellini, La Pira ecc..Direi niente male!

Da leggere, come sempre, i pezzi di Pierino, che questa volta sono dedicati alle “vacanze”ed alle “elezioni” e poi il notiziario. Notiziario che riporta morti e nascite. Lasciando stare le morti, questa volta vogliano citare qui quello che trovereste leggendo. Nascono in quei mesi, Marco Possieri, Luciano Della Ciana, Giuseppe Baffoni e Roberto Mosci. Chiaro che allora la citazione valeva in particolare come attestato di simpatia  per i genitori. Oggi per noi vale invece come saluto per i ragazzi in fasce di allora.

Nelle notizie sportive oltre ai risultati di una Pievese che stentava a riprendere il suo ruolo, c’ è la notizia  delle gesta di Gennaro Tassini, detto “la Dianina”, portiere della Frazzi, finché fu attiva e poi passato al Perugia, al Livorno, alla Lucchese. Resta tutt’oggi il pievese di maggiore successo in campo calcistico.

Interessante anche il pezzo in cui viene ricordato l’ingegner Achille Piazzai, nato a Città della Pieve  e degno di nota per essere stato il progettista del transatlantico “Rex” che diventerà famoso poi soprattutto per il film “Amarcord” di Fellini.

E poi la politica. Ci sono i risultati delle elezioni comunali e provinciali del 1960. C’è la solita vittoria del PCI alleato con i socialisti. Ma è un passaggio storico, in un certo senso. Si chiude l’epoca Sacco e si apre quella Serafini. Per due anni sarà sindaco Paolo Giometti, poi, come vedremo, Gino Bombagli, e nel 1964, appunto Marino Serafini che lo resterà fino al 1980. Ma nel 1960, l’ex sindacalista che veniva da Paciano e poi da Castiglione era già in Giunta. Con Pilade del Buono e Ivano D’Ubaldo del PSI, e con Gino Bombagli del PCI: