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Pieve di Tutti. Turismo, mancano progetto d’insieme e comunicazione autentica

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Sul dibattito sul turismo registriamo la nota di “Pieve di Tutti” tratta dal proprio sito web.

Eventi alla rinfusa sono come frecce scagliate senza mirare

In questi ultimi giorni si è molto discusso sui dati sul turismo. Ci sono valutazioni contrastanti, ma la realtà è che nel corso del 2015 ci sono state meno presenze. Da qui tutta una serie di discorsi, dalle grandi azioni regionali e/o comunitarie alle relazioni di impresa e agli altri aspetti generali. Questioni importanti senza dubbio, ma in cui non è facile intervenire. E allora tutto si riduce al solito parlare senza avere sbocchi concreti. Noi crediamo che, al di là delle visioni generali importanti e imprescindibili, ogni soggetto dovrebbe darsi degli obiettivi specifici e svolgere i rispettivi compiti con i propri mezzi.

Vorremmo partire dalle parole del Sindaco che recitano precisamente: “I Comuni  singolarmente o in forma associata hanno il compito di valorizzazione delle proprie risorse mediante i servizi turistici di base e l’organizzazione di eventi e manifestazioni”. Viene dunque definito qual è il ruolo e lo sforzo che compete alla Pubblica Amministrazione. Condivisibile, ma limitato e da specificare.

Innanzi tutto manca il progetto d’insieme. Prima della valorizzazione delle risorse occorre fare piani sia teorici che operativi. Occorre avere obiettivi chiari e muoversi in direzioni precise senza disperdersi in mille rivoli. Occorre individuare il target verso il quale le risorse possono essere indirizzate. Se non si fa questo è come scagliare tante frecce senza mirare: si  raggiungerà il bersaglio solo per combinazione, rare volte o per niente. Occorre invece  individuare mezzi e fare investimenti, cioè impegnare denaro. Occorre stimolare una cultura dell’accoglienza turistica e offrire peculiarità. Occorre definire tempi a media e a lunga distanza. Occorre comunicare.

Piani e strategie sono primari e a noi sembra che spesso si proceda per casualità e se questo può talvolta essere produttivo, ad un’analisi sostanziale dei risultati si rivela poi controproducente.

In questa luce crediamo che il nostro obiettivo sia offrire cultura intesa come heritage (eredità) e paesaggio. Il target è un turista culturale e amatore di luoghi naturali. Per raggiungere questo obiettivo bisogna “curare”, salvaguardare il patrimonio che la storia ci ha consegnato. Investimenti in questa direzione sono fondamentali: recupero, restauro, manutenzione e riscoperta, anche ambientale e naturalistica. Qui entrano in gioco scelte importanti di tutela e certificazione ambientale e della qualità della vita. Tali scelte sembrano essere state abbandonate.

Alle scelte strutturali si aggiungono eventi e manifestazioni. Evento, dal latino ex-venire, significa creazione di una situazione culturale che sia di stimolo per conoscenza, socialità e benessere. Gli eventi si stanno moltiplicando in molti luoghi fino ad una inflazione che li opacizza. Crediamo allora che occorra costruire percorsi non scontati e magari di respiro ampio, non strettamente locale. Ultimamente, ìnvece, ci sembra che il particolare abbia prevalso sulla definizione di manifestazioni di ambito più vasto. Poco si discute inoltre sulla sostenibilità degli eventi e sul rapporto con la vita dei residenti. Anche questo nodo meriterebbe un’attenzione che al momento non traspare.

Infine – ma non ultima –  c’è la comunicazione. Si dice che la comunicazione deve essere ampia. Promuovere l’Umbria e il Trasimeno. Giusto. Tuttavia questo non esclude una comunicazione anche di città. E questo si può fare in mille modi di cui molti sono più esperti di noi. Ma c’è una comunicazione emotiva che ha qualcosa di diverso da quelle mediatiche. È la comunicazione di chi vive un’esperienza o un luogo e li racconta con l’apporto delle proprie sensazioni. Quella comunicazione non è più una comunicazione neutra, indifferente, ma acquista forza e autenticità. Allora, anche se dieci persone nuove vengono a Città della Pieve e portano un racconto positivo, quelle persone sono testimonial veri.