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Paciano – Artigianato, torna la lavorazione della ginestra

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Paciano. Chissà se Brunello Cucinelli si farà tentare da Paciano e, dopo il cachemire, inaugurerà anche il filone della ginestra? Intanto TrasiMemo mantiene la promessa fatta qualche mese fa al noto imprenditore umbro e si tuffa su una nuova esperienza artigianale, la lavorazione a fini tessili della ginestra. Per ora avrà solo uno scopo dimostrativo, ma non si mettono limiti alla provvidenza e non si esclude che magari per qualcuno possa diventare anche fonte di reddito.

E’ iniziata nello scorso fine settimana, e sarà proseguita dai volontari di TrasiMemo (Banca della memoria del Trasimeno) per tutta l’estate, la raccolta sulle colline tra Paciano e Panicale di questa tenace pianta arbustiva, tipica della vegetazione mediterranea. Del resto sono proprio i mesi di luglio e agosto quelli indicati per la sua raccolta, quando cioè raggiunge la piena maturità. Nata da un’idea di una signora del posto, Linda Ammirati, che ricorda come da piccola in casa il corredo e parte della biancheria fossero proprio fatti di questa fibra simile al lino e alla canapa, la raccolta della ginestra, avviata in occasione del Week end Romantico, è stata fatta propria da TrasiMemo, dove già è attivo un laboratorio tessile e dove vi sono gli strumenti adatti per la sua lavorazione. I primi quantitativi di ginestra sono dunque già stati raccolti e, debitamente piegati e legati a piccoli mazzi, sono stati messi a bollire con l’aggiunta di cenere che ha il compito di sbiancare i ramoscelli. Il fiore giallo è stato raccolto in apposite ceste e messo ad essiccare per poi venire impiegato come colorante. La fase successiva è quella della macerazione che può durare da otto a dieci giorni. Immersa nell’acqua e schiacciata da dei pesi, in questo modo la fibra si ammorbidisce e si prepara meglio alla lavorazione successiva.

Lavorazione che consiste nella battitura, al fine di liberare i fasci fibrosi dal tessuto corticale. Questi saranno quindi sottoposti alla cosiddetta pettinatura per poi dare vita, attraverso l’impiego del “fusillo”, al filo che dovrà essere lavorato al telaio. Come ricordano i responsabili di TrasiMemo, nella zona del Trasimeno la tessitura era praticata quasi esclusivamente in ambito domestico, mentre per le attività legate al ricamo si sono sviluppate delle vere e proprie scuole. Negli ultimi decenni si è cercato di riqualificare e di dare nuova vita alla manualità e alle abilità femminili, come appunto presso la Banca della Memoria di Paciano, dove con regolarità la tessitrice Monica Giacomelli avvicina singoli o gruppi a questa importante attività artigianale.

A TrasiMemo si organizzano workshop di diffusione dei saperi, laboratori esperienziali, ma anche full immersion per apprendere sia la pratica del tessile che del ricamo. E d’ora in poi, come detto, sarà possibile anche manipolare il filo della ginestra per ricavare tessuti nuovi e completamente naturali.