Che le Regioni abbiano fallito nel loro compito di promuovere una radicale riforma dello stato, così come era la missione per la quale erano state costituite negli anni Settanta, è sotto gli occhi di tutti.
Che siano state, di recente, sotto gli occhi di tutti, quasi ovunque, i diffusi casi di corruzione e di spreco di denaro pubblico, è altrettanto noto.
Che si parli da tempo della necessità di ridurle se non proprio di abolirle è pensiero assai diffuso.
Che soprattutto per quelle più piccole e anomale, come l’Umbria, si parli comunque di accorpamenti con altre è tema all’ordine del giorno delle menti più aperte e lungimiranti.
I casi recenti di scelte sovra regionali, come la stazione “Medio – Etruria” per l’Alta Velocità, ci hanno sbattuto in faccia il problema con forza.
Di ipotesi ne sono state fatte diverse. Perugia e Foligno, guardano alle Marche. Trasimeno e Orvietano alla Toscana, Alto Tevere all’Emilia, Terni a Roma.
Ora un ministro, tale Galletti,compente per l’ambiente, come riporta il Quotidiano Nazionale,rilancia la proposta Umbria e Lazio insieme.
Viene da dire, solo questo, caro ministro, ci manca, un futuro all’ombra della grande cultura politica e amministrativa romana, che in questi giorni sta mostrando il meglio di sé alla Procura della Repubblica e al mondo intero. Noi siamo stati per secoli all’ombra dello Stato Pontificio. Abbiamo già dato!