Abbiamo bisogno di una scuola nuova a Città della Pieve o meglio di un nuovo modo di fare scuola.
Sia per quanto riguarda la questione degli edifici, sia per quanto concerne l’offerta formativa, sia per quanto riguarda l’assetto organizzativo dell’autonomia degli istituti scolastici.
Se vogliamo dare un futuro alla scuola in Città della Pieve e, quindi, un futuro a Città della Pieve nel ruolo di “polo della cultura” nel territorio, dobbiamo dare soluzioni concrete alle problematiche che ho indicato.
E qualcosa si sta muovendo in merito.
Ieri, infatti, si è svolta la prima riunione del tavolo istituzionale che avevo già richiesto nella passata consiliatura e che era stato deliberato con un ordine del giorno comune tra maggioranza ed opposizione nel 2013.
A questo tavolo, finalmente, si sono seduti tutti gli attori deputati: i dirigenti degli istituti scolastici, i rappresentanti dei genitori, l’amministrazione comunale.
La prosecuzione di questo cammino deve essere costante e sarà utile, anzi indispensabile, ad evitare dispersioni di energie, perdite di tempo, equivoci e false informazioni sul tema.
Sarà utile, anche e soprattutto, per determinare strategie a medio e lungo termine sulla scuola, in un quadro pienamente partecipato da tutti gli attori coinvolti nelle responsabilità di governo della scuola e della comunità Pievese.
Io personalmente contesto molte delle scelte delle passate amministrazioni comunali in materia scolastica, non ultima la decisione di realizzare il nuovo edificio scolastico nel luogo sbagliato e ad un prezzo spropositato.
Devo dare atto, però, che il confronto è anche stato caratterizzato da punti di condivisione, come accaduto per la richiesta di istituzione del tavolo sulla scuola.
E mi rallegro che di questo risultato siano stati particolarmente soddisfatti i nuovi dirigenti scolastici, dai quali, sono certo, Città della Pieve può attendersi molto.
Adesso il confronto deve andare avanti e mi auguro che dagli intenti si passi quanto prima ai fatti.
