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Inaugurato il Centro Anti Violenza a Città della Pieve

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(dal giornale on line del Comune) Una giornata dolorosa, ma di grande speranza. Queste le parole più volte risuonate lunedì pomeriggio nella Sala Grande di Palazzo Corgna a Città della Pieve, nella giornata inaugurale del Centro antiviolenza “Maria Teresa Bricca”. La prima struttura del genere a sorgere nell’area del Trasimeno e la quinta in tutta l’Umbria.

Una cerimonia emotivamente coinvolgente e molto partecipata dalla cittadinanza, come ha tenuto a sottolineare il sindaco Fausto Scricciolo, secondo il quale questo risultato non si sarebbe potuto ottenere se sul territorio non avesse agito un’associazione come quella de La Rosa (Rete Operativa Sostegno Antiviolenza), che dal 2016 opera come Punto di Ascolto.

A tenere a battesimo il Cav, la cui sede è ubicata a Palazzo Baglioni, sono stati gli onorevoli Lucia Annibali e Walter Verini.

Realizzato grazie ad un finanziamento della Regione Umbria e all’approvazione del progetto da parte di tutta la Zona Sociale 5 del Trasimeno, il Centro, attraverso personale volontario appositamente formato, svolge funzioni importanti come prendere in carico donne in situazioni di emergenza, garantire il percorso di uscita dalla violenza concordato con la donna, supportarla nel percorso giudiziario.

“Nel nostro piccolo – ha fatto notare il sindaco – siamo capaci di costruire qualcosa di importante. Oggi una piccola realtà come Città della Pieve dimostra di essere una grande comunità che si raccoglie numerosa in un momento molto significativo”. “Stasera respiro un’aria di grande comunità – è stato anche il pensiero espresso da Verini, membro della Commissione giustizia della Camera, per il quale in Umbria fortunatamente esiste un sistema di coesione sociale che, anche se bisognoso di essere aggiornato, è ancora solido. “Negli ultimi cinque anni – ha commentato il parlamentare – il Governo ha realizzato cose importanti, ma non basta. E’ compito di tutti (scuola, famiglia, mass media, ecc.) mettere in atto una grande opera di educazione alla parità di genere: è questa la vera prevenzione. Auspico – ha aggiunto – che nella prossima Legge di stabilità non venga tolto un euro a questo settore”. Nel presentare poi la collega Annibali, prima firmataria tra l’altro di un’importante mozione al riguardo, ha parlato di un “grande esempio di coraggio, determinazione e capacità di reazione”.

“Oggi a Città della Pieve – ha esordito la stessa Annibali – avverto una grande partecipazione emotiva e vedo un reale interesse. Quest’anno – ha fatto notare – forse più degli altri questo dolore è stato dimenticato e messo da parte, superato da altri temi. La mia mozione – ha spiegato la deputata, testimone diretta della ferocia umana – punta a richiamare l’attenzione su questo e a proseguire il grande lavoro fin qui fatto. Occorre impegnarsi con azioni che restituiscano dignità e un domani di normalità alle vittime. Si tratta di un dolore – ha chiuso – che non va in stand by, ma che con il tempo è destinato ad aumentare di intensità”.

L’impegno di Città della Pieve non si limita al Cav. Come illustrato dall’assessore Barbara Paggetti “tanti progetti sono in corso nelle scuole sui temi dell’accoglienza, della tolleranza e dell’abbattimento delle differenze che non devono spaventare”. A gennaio inoltre partiranno cinque laboratori gratuiti di educazione emotivo-affettiva per ragazzi e ragazze dagli 11 ai 14 anni.

Ad illustrare compiti e funzioni del nuovo Centro è stata la presidente de “La Rosa”, Marina Ferrando, che ha ricordato come in due anni il Punto di ascolto abbia accolto 25 donne, provenienti anche dai comuni limitrofi.

Per il Centro pari opportunità regionale è infine intervenuta Morena Bigini per la quale, vista la carenza marcata di servizi di questo tipo, un nuovo Cav è da salutare con grande soddisfazione per le possibilità in più che offre al territorio.

La cerimonia è stata aperta dalla recitazione delle poesia “Canto delle donne” di Alda Merini e dal brano “Ancora qui” di Elisa eseguiti dagli studenti del Liceo musicale.