La “trafila” di uragani che sta interessando i Caraibi e gli USA meridionali ha catturato l’attenzione del mondo. Dopo “Harvey”, che passando a sud dell’isola di Cuba si è “schiantato” tra il Messico settentrionale e il Texas meridionale causando gravissimi danni, ecco il turno di “IRMA”, che dopo aver devastato molte idilliache isole caraibiche e aver sfiorato Porto Rico, sta approcciando ora ora, come si vede dalla foto, le coste settentrionali di Cuba e, catturata dal jet stream delle medie latitudini, sta cambiando rotta rispetto all’asse degli alisei precedente, da est-sudest a nord-nordovest per intenderci, dirigendosi adesso a nord e investendo la Florida nelle prossime ore.
Si tratta di un uragano potentissimo, molto esteso e l’impatto con un’area densamente popolata come quella di Miami e dintorni ancora nel massimo della forza (dovrebbe arrivare su Miami con forza 5 a bene che va 4) sta creando un esodo epocale della popolazione che fugge nelle zone interne degli Stati Uniti meridionali, visto che “Irma” dovrebbe risalire la Florida e proseguire verso nord-nordest interessando, pur se progressivamente indebolito, anche parte della Georgia e poi South e North Carolina.
Tornando a noi invece, pur senza nessun parallelismo con quanto sta accadendo oltreoceano, siamo di fronte a una situazione prettamente autunnale: sull’onda di una pronunciata saccatura atlantica, si sta infatti scavando una depressione sul Mediterraneo occidentale, che si approfondirà progressivamente sul mar Ligure nelle prossime ore, isolandosi dal sistema principale e quindi divenendo stazionaria e prendendo energia dal mare ancora caldissimo. Ciò provocherà un rallentamento dell’intero sistema, che invece di traslare velocemente ad ovest, porterà piogge piuttosto forti, soprattutto nella mattinata di domani e, pur con qualche pausa, probabilmente di nuovo nella notte successiva fino alla prima mattinata di lunedì.
Non sarà niente di eccezionale intendiamoci, solo un po’ di benedetta pioggia che verrà a “risanare” parzialmente le nostre campagne e i nostri boschi, disseccati da mesi e mesi di siccità e temperature costantemente sopra la norma.
Giaime Marchesini