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IL M5S NON FA FALSE PROMESSE

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Che i 5 stelle vadano “per conto loro” (cit. articolo di SEL del 29.04.14 sul Corriere Pievese) è il minimo sindacale per un movimento che si prefigge di trasformare il sistema sul quale fino ad oggi si è incardinato il potere politico, sia esso di destra o di sinistra. Se i cittadini avessero una diversa percezione dovremmo porci un problema di credibilità. In tal senso SEL invece ci conferma la giustezza del nostro modus operandi sostenendo con le sue stesse parole il percorso da noi scelto. Grazie SEL. Circa l’appunto sulla sanità, contenuto sempre nello stesso articolo sopra citato: anche noi vorremmo vivere nel paese della cuccagna, dove la sanità pubblica funziona in modo efficiente e al servizio del cittadino, quindi accessibile perché dislocata sul territorio in posizione strategicamente utile alla popolazione; né più né meno come quando l’ospedale di Città della Pieve poteva definirsi tale, cioè fino a quando le scelte politiche dell’ultimo decennio non ne hanno deliberatamente decretato la morte. Peccato dover constatare che le forze politiche in questione sono le stesse che governano da anni la regione Umbria e la nostra città. Peccato dover anche ricordare che uno stesso autorevole esponente di SEL non è stato alieno allo scellerato patto di dismissione dell’ospedale pievese, avendo ricoperto un ruolo non secondario sia dal punto di vista politico che direttamente come ruolo apicale nella sanità locale. Peccato infine che il M5S non scelga di scrivere nel programma elettorale che gli asini volano; che non scelga di fare false promesse, ma si basi invece sulla realtà dei fatti. E la realtà è sotto gli occhi di tutti: l’ospedale è in dismissione. Pretendere almeno di avere un primo soccorso attivo h 24 e concentrarsi sulla concretizzazione di un servizio veramente efficiente di assistenza domiciliare integrata su tutto il territorio, mantenendo come affermato dal Direttore sanitario Regionale Duca i posti di lavoro in pianta organica degli operatori sanitari, è un atto di semplice concretezza e onestà intellettuale, non certo il nostro teorico desiderio. Signori, il vaso è stato rotto; è inutile che chi ha commesso il fattaccio, o chi ha agito in connivenza, nasconda adesso i cocci sotto il tappeto.