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Il “Caffè della Domenica”. Gal, elezioni comunali a Chiusi, Pd Umbria, la corsa alla segreteria

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Lo avevamo detto il caffè di questa domenica è dedicato a tre argomenti, il Gal, le elezioni comunali prossime di Chiusi, l’elezione del segretario regionale del Pd dell’Umbria. Vediamo sorso per sorso cosa c’è dentro.

Gal.In questi giorni soprattutto i Comuni della nostra zona , stanno trattando le nomine all’interno del GAL. Cos’è il Gal ? L’acronimo vuol dire Gruppo di Azione Locale. Un Ente che a cascata, gestisce fondi per progetti locali. In teoria dovrebbe intervenire prevalentemente in agricoltura poi nella prassi si è trasformato in finanziatore di progetti a 360 gradi. I finanziamenti in genere coprono il 60% dell’importo. Fino ad alcuni anni fa si trattava di buone cifre, da qualche anno la Regione Umbria invece si trattiene una buona fetta. Comprendendo il nostro Gal sia il Trasimeno che l’Orvietano, le due zone si sono sempre accordate in una alternanza sulla presidenza di una zona mentre la maggioranza dei consiglieri andava all’altra. Finora era stata una questione ad appannaggio della sinistra ora le cose si fanno più complesse. Dopo la passata presidenza espressa dall’Orvietano, questa volta dovrebbe toccare al Trasimeno. Ma lo stallo sarebbe dovuto al fatto che l’area del Trasimeno, vorrebbe più consiglieri a costo di lasciare ancora la presidenza ad Orvieto. Si fanno diversi nomi. Tra quelli che si fanno c’è Magione, Castiglione, Panicale. Viene da pensare ma trasparenza, qualche criterio espresso , qualche nome motivato, insomma qualcosa di pubblico, sarebbe proprio dire una bestemmia?

Chiusi. Due settimane fa ci sono state le elezioni regionali, in Toscana. Come previsto, nonostante si gridasse al lupo al lupo, il centro sinistra ha vinto e Giani è stato eletto presidente. Ma nel senese ed a Chiusi in particolare si attendeva il voto regionale per capire cosa c’è da attendersi  per le elezioni comunali della prossima primavera dopo l’uscita del sindaco Bettollini dal PD. Avevamo detto che “le elezioni regionali avrebbero dato le carte per questa partita”. Ora le carte sono state date, ma il jolly è rimasto nel mazzo. Il Pd ha avuto un tracollo rispetto alle precedenti regionali, meno 2.475 voti, e un calo netto anche rispetto alle europee dello scorso anno, meno 459 voti. Ma nonostante questo vento non proprio favorevole è restato il primo partito con 1170, che è davvero poca cosa, soprattutto se visto nella storia, ma pur sempre più degli altri, che sono anche meno. La Lega prende 641 voti, 459 in meno dello scorso anno e resta il secondo partito. Poi c’è Italia Viva, cioè Scaramelli, con buona parte dei voti usciti dal Pd, a 503 voti. Fratelli d’Italia 358 voti, 5Stelle 230, Sinistra 120, Forza Italia 90. 255 schede bianche, un 40% non è andato a votare.

Che dire? Un gran busillis, un grande punto interrogativo, in vista delle comunali. Molto dipenderà dai tentativi di ricucitura, in atto, fra Pd e Bettollini. E soprattutto a quali condizioni. Questa ipotesi faciliterebbe l’ingresso in campo di un listone trasversale. Poi dipenderà dalle scelte di Italia Viva che si dice a metà strada tra Chiusi e Firenze. Dall’altra parte la riproposizione del governo Conte, senza Bettollini e Italia Viva, in chiave chiusina non sembra avere i numeri. Poi c’è il punto interrogativo del peso della “vicenda carbonizzatore “ che non sembra avere avuto eredi dal punto di vista politico. Poi c’è da vedere gli uomini e le donne che scenderanno in campo che, di questi tempi, valgono almeno la metà della posta in gioco. Troppi poi, ancora in ballo, conviene aspettare.

Segretario regionale Pd. Dopo il lungo commissariamento targato Verini e ad un anno dalla sconfitta che passerà alla storia nelle lezioni regionali, il Pd umbro prova ad eleggere un nuovo segretario. E’ un confronto senza nessun dibattito sulla linea politica e sui contenuti.   In verità il confronto avviene, ancora una volta, come accade da molto tempo, fra comitati elettorali e si presume relativi interessi. Fa eccezione Alessandro Torrini, di Castiglione del Lago, che pur dopo una lunga militanza, ha messo insieme soltanto un proprio gruppo di amici e compagni per cercare di portare dentro questa storia un messaggio diverso, anche se con scarse possibilità di successo. Che dire? C’è ancora qualcuno, in questo partito, che, sparandola un po’ alta, si pensa di essere nel partito lontano erede di un Pietro Conti o di un Lello Rossi. Allora se così fosse, questo partito avrebbe bisogno di ben altro. Quasi una nuova “svolta di Salerno” o un altro “memoriale di Yalta. In epoca post-globalizzazione. Noi perché siamo partigiani di queste nostre terre, abbiamo dato spazio e fatto gli auguri a Torrini. Ma è utile, per capire vedere anche come si sono collocati in questo confronto i personaggi locali. Si perché ancora una volta i democratici lacustri si sono divisi.

Per Torrini c’è quasi tutto Castiglione del Lago: il sindaco Burico, Maria Laura Sebastianelli, l’ex segretario comprensoriale ed ex sindaco Batino, i due ex assessori Alessio Meloni e Ivana Bricca. Per Torrini si sono schierati anche i pievesi, Raffaele Parbuono, Enzo De Fabrizio, Antonio Inverso e Mario Fattorini.

Nella lista di Bori c’è la consigliera regionale piegarese, Simona Meloni, le castiglionesi Mariella Spadoni e Margherita Banella, il sindaco di Piegaro Roberto Ferricelli, il vice sindaco di Magione Massimo Lagetti, il sindaco di Passignano Sandro Pasquali, la pacianese Cinzia Marchesini, ed i pievesi Marco Cannoni, Giorgio Fioretto e Francesca Anemona. Prosit a tutta la compagnia!

Gianni Fanfano