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E’ iniziato dicembre ma non l’inverno

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Dopo uno scampolo di clima invernale appena finito e ampiamente previsto, peraltro assolutamente normale e ben lontano da qualche fine novembre nevoso e/o gelido del passato (negli anni ’90 ce ne furono almeno 2-3, ad esempio  novembre 1993 con 15 cm di neve e novembre 1998 con temperature fino a -4 di notte e con gelo persino durante il giorno), sta tornando il consueto clima più caldo del normale a cui ormai ci stiamo abituando. Tale anomalia, con un autunno globalmente caldo e secco, sta lasciando le Alpi senza un briciolo di neve fino ad alta quota quasi come in estate, ma anche nel nostro “piccolo” ci sono degli indizi: se guardate i rami dei pini infatti vedrete che i nidi delle nocive processionarie (chiamate anche “ruche” da noi) si sono formati con 2-3 mesi di anticipo e in grande abbondanza rispetto al normale.

Proprio in questi giorni i “grandi” della terra stanno affrontando il tema dell’Effetto Serra a Parigi, nella conferenza sul clima “Cop21”, la quale sarà, al di là di qualche stretta di mano e proclama per i media, l’ennesimo fiasco e l’ennesima inutile parata di politici che ormai nulla possono e soprattutto vogliono fare, in merito al tema del cambiamento climatico. Ormai l’unica cosa che possiamo augurarci è che la terra abbia in sè degli “anticorpi” nascosti che mitighino il riscaldamento globale, come peraltro è già successo in questi ultimi 15-20 anni rispetto alle previsioni catastrofiche che si facevano a fine anni ’90, ad esempio con un assorbimento del calore in eccesso da parte degli oceani che, secondo molti studiosi, ha rallentato nettamente l’aumento delle temperature. Contare sulla reale volontà di cambiare le cose in maniera impopolare e nel lungo termine da parte di governanti che hanno come massimo orizzonte temporale le prossime elezioni, su questo come su altri importanti temi, è infatti decisamente inutile.

Tornando al tempo previsto per oggi e i prossimi giorni, non c’è molto da dire: l’anticiclone africano si sta infatti imponendo con il suo corollario di temperature miti soprattutto in montagna, sugli Appennini e l’Amiata, dove la neve recentemente caduta sarà in gran parte sciolta in pochi giorni, qualche nebbia e/o nubi basse la mattina a causa dell’inversione termica. Si potranno agevolmente raggiungere anche i 15 gradi in mancanza di nebbia anche se, durante la notte in caso di cielo del tutto sereno, saranno possibili forse isolate gelate da irraggiamento nelle vallate più fredde. Tale situazione tutt’altro che invernale, nonostante che l’inverno meteorologico al contrario di quello astronomico inizi proprio oggi, sembra destinata a protrarsi, a parte il passaggio di qualche nube innocua, almeno per tutta la prima decade di dicembre.