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Dacia Maraini a Castiglione del Lago

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(di Nunzio Dell’Annunziata) Nell’ambito dell’iniziativa: Narrazioni: Storie, Racconti,Scritture, lanciata dal comune di Castiglion Del Lago in collaborazione con la libreria Libri Parlanti Books & Coffee e la Biblioteca Comunale, c’è stato a Castiglion del Lago nel Palazzo Corgna, un incontro con Dacia Maraini. La grande scrittrice ha subito  iniziato parlando dell’amore, in sintonia con la festa del quattordici febbraio e ha sottolineato il fatto che l’amore, sentimento appartenente a tutte le creature viventi, in realtà è un fatto culturale. Infatti rammentava come nel Medio Evo l’amore era qualcosa che investiva solo la sfera religiosa. Bisognava amare Dio e non ciò che fosse terreno.

Affinché le cose cambiassero si è dovuto aspettare l’era cavalleresca e anche Dante affinché l’amore venisse sublimato. Ha poi narrato un po’ della sua vita, di quando durante il fascismo fu internata in un campo di concentramento  giapponese (dove vivevano i Maraini a quel tempo) insieme ai suoi, per essersi rifiutati di riconoscere il governo militare giapponese che aveva stipulato un’alleanza con la Germania e l’Italia. Il discorso si è poi spostato su Moravia e Pasolini dei quali ha  tracciato acutamente le personalità.

Ha fatto una raffinatissima analisi dell’epoca nella quale viviamo con una scuola  disastrata da quando, secondo lei, è amministrata come un’azienda che deve produrre e non come un organismo che aiuti a formare gli individui. In fine la parola è stata data agli studenti del Liceo Italo Calvino di Città della Pieve coordinati dalla professoressa Lucia Annunziata, che hanno posto alla grande scrittrice una serie di interessanti domande. La sala era gremita e tutti hanno ascoltato con interesse a prova che la scrittura, la pagina stampata, e le persone colte, ancora giocano un ruolo di primaria importanza nella società, a dispetto della superficialità dilagante che sembra aver investito tutta la nostra epoca.

Nunzio Dell’Annunziata