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Città della Pieve. Sarà il Palio dei Terzieri più lungo e torneranno le sfide fra ragazzi

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Città della Pieve sta affermandosi come “la Città delle Rievocazioni”. Lo sta facendo con una estensione delle manifestazioni rievocative che ormai coprono l’intero arco dell’anno (Presepe Monumentale a Natale, Quadri Viventi a Pasqua, Benedizione degli archi e dei vessilli a maggio, Infiorata di San Luigi a giugno, Palio con la Caccia al Toro e tutti gli altri eventi ad agosto, Festa Titolare del Beato Giacomo Villa a settembre, Consegna del Masgalano ad ottobre, Epoche in Passerella a dicembre). Lo sta facendo grazie alla cura della qualità delle manifestazioni che è stata costante dagli esordi nell’immediato dopoguerra, prima ancora della costituzione ufficiale dei Terzieri. Un salto di qualità ulteriore e notevole realizzato negli ultimi anni, grazie al lavoro dei gruppi dirigenti dei Terzieri, all’affermazione dell’Ente Palio e ad una qualificazione anche dell’azione del Comune che ha fatto sempre il punto di riferimento, ma senza intaccare l’autonomia dei Terzieri.

La strada del miglioramento e della qualità non finisce mai e ancora molto si può e si dovrà fare per restare il momento di massima socialità ed identità della città e per vincere la concorrenza delle manifestazioni più qualificate. Ma in quell’ambito,  in quel campionato, quello delle manifestazioni più qualificate ci siamo. Ce lo hanno riconosciuto tutti in occasione anche delle giornate di Epoche in Passerella che costituisce da anni il momento più significativo di ritrovo e anche, perché no, di studio, delle rievocazioni storiche umbre.

Quello che ci apprestiamo a vivere dal 12 al 25 agosto sarà un Palio che manterrà la sua tradizione e camminerà sulla strada della qualificazione. Lo hanno detto nel corso di una conferenza stampa tenuta nella Sala Grande di Palazzo Corgna, il sindaco Fausto Risini, i presidenti dei tre terzieri, Gabriele Bordi, Roberto Chionne e Andrea Scricciolo, insieme al coordinatore della Commissione Artistica, Mario Marroni.

Intanto sarà il Palio più lungo. 14 giorni due settimane, un record. Due settimane piene zeppe di eventi e manifestazioni. Il Casalino punterà su “La Bottega dell’Arte”, “La Notte del Barbacane” e “La Festa in Armi”.

Gli appuntamenti principali del Castello saranno “La Fiera di san Rocco” con i vicoli del terziere animati per due giorni dalle storiche “Botteghe” di un tempo, e dalla Festa a Palazzo, nel giorno del Santo Titolare.

Il Borgo Dentro offrirà al suo popolo ed ai visitatori, “De Burgi Gaudio et Fiera” con il mercatino ed i giochi itineranti, oltre al tradizionale spettacolo della “Compagnia dell’Orca”.

Agli appuntamenti dei Terzieri, come tradizione si aggiungerà lo spettacolare “Lancio della Sfida” il 15 agosto quando i terzieri sconfitti lo scorso anno, Castello e Casalino, lanceranno la sfida al Borgo Dentro detentore del Palio e lo inviteranno, tra scongiuri, lazzi e scherni al “Campo de li Giochi” per la grande sfida degli archi.

Ci saranno ovviamente il tradizionale concerto di Musica Rinascimentale in Duomo ed il sempre affascinante spettacolo della Compagnia Sbandieratori e Musici, in notturna con le bandiere fluorescenti.

Tutto qui? No, cari miei, ci saranno ancora due novità. La prima sarà il lavoro preliminare di una commissione di giudici, scelta fra tre esperti del settore rievocativo, che sceglierà all’interno dei ricchissimi cortei che sfileranno dentro le mura e fra i rossi mattoni pievesi, nove costumi fra i quali indicheranno quale è destinato a ricevere il premio per essere il migliore e ricevere il “Masgalano 2019”. Premio che verrà assegnato il 6 di ottobre, giorno che vedrà anche l’allestimento di una mostra fotografica dedicata ai costumi del Palio 2019.

Infine si svolgeranno per la prima volta i “Ludi Juvenales”. Giochi e sfide fra i giovani dei terzieri. Diciamo che è la prima volta, ma anche un ritorno all’antico. E’ una nuova manifestazione dedicata ai giovani con essi protagonisti. Per renderli ancora più partecipi e protagonisti della vita del terziere La lotta e la rivalità che nell’antichità era tra le diverse parti e le diverse classi sociali del libero comune, nella storia moderna della Città, fatta sede di Diocesi nel Seicento e secondo capoluogo del Circondario di Orvieto fino al fascismo, con il tempo è diventata quella delle tre parrocchie del centro storico che rivaleggiavano: San Pietro, La Chiesarella, ed il Gesù. Le denominazioni popolari di sanpietrini ora castellani, dei maremmani ora casalinensi, gesuini ora borgodentrini, sono quelle che gran parte dei pievesi si portano dentro nel loro definirsi rispetto alla città. E la rivalità più accesa, per esempio nelle sfide del secondo dopoguerra, era fra le bande dei giovani che si sfidavano in primo luogo a sassate, con le fionde, con le cerbottane o con le castagne d’India che si raccoglievano per le monache e poi a pallone con interminabili partite, nel vecchio campo di San’Agostino e poi del campetto, ora campo polivalente, che fu lo “sfogatoio” di tutti prima della realizzazione del Campo sportivo di Santa Lucia, ora “Serenella Baglioni”

Come si può capire, anche da questi brevi accenni, per i pievesi è tanta roba, tanta roba che in queste due settimane rivive e riprende forma. Ma è praticamente impossibile che qualcosa di questa tanta roba non arrivi a toccare anche il visitatore fedele o quello di passaggio. E comunque Buon Palio a tutti!

Gianni Fanfano

corrierepievese@gmail.com