Home Rubriche Castiglione. Andrea Scanzi ed Ensemble Dayereh concludono Ars Contemporanea 2019

Castiglione. Andrea Scanzi ed Ensemble Dayereh concludono Ars Contemporanea 2019

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(AKR) Oggi si conclude la terza edizione del Premio Festival “ARS Contemporanea”. Alle 19 in Piazza Mazzini al Caffè Contemporaneo Andrea Scanzi parlerà di “Storie di ribelli a teatro”. Giornalista, autore, scrittore e conduttore televisivo, Scanzi è da anni molti anni attivo a teatro: è stato autore e interprete dello spettacolo “Gaber se fosse Gaber”, dedicato a Giorgio Gaber e patrocinato dalla Fondazione Gaber, che ha attraversato i teatri d’Italia dal 2011 al 2013. Nel settembre 2012 ha esordito con “Le cattive strade” dedicato a Fabrizio De André. Nel 2016 una fortunata tournée italiana con “Il sogno di un’Italia”, il suo terzo spettacolo, mentre nel 2017 è la volta di “Eroi”, dedicato a dieci figure dello sport. Nel 2018 porta a teatro la trasposizione del suo libro “Renzusconi”, in seguito aggiornato e rinominato “Salvimaio”. Andrea Scanzi riceverà il Premio ARS Contemporanea per la qualità dei suoi lavori.
Alle 21:30, dopo la premiazione di Andrea Scanzi, gran finale con il concerto dell’Ensemble Dayereh, che condurrà il pubblico in un viaggio con canti e danze del sud del Mediterraneo. Dayereh è un progetto che nasce dall’idea di due “esperti musici” delle tradizioni musicali tammurriate e sufi: Nando Citarella e l’iraniano Pejman Tadayon. Dayereh in lingua persiana (farsi), arabo, turco, azero e tante altre lingue significa “cerchio”. La figura del cerchio è molto importante e usata nei vari rituali delle culture orientali, con un’influenza che negli anni, attraverso il Nord Africa, è giunta in Europa fino ad incontrare in Italia le tradizioni del sud e, mischiandosi e amalgamandosi, ha portato alla nascita di tarantelle meridionali, come ad esempio la “Tammurriata Campana”, in cui è presente questo collegamento forte con l’oriente. Il progetto Dayereh cerca di trovare ponti comuni tra la tradizione sufi e quella delle tammurriate, creando un’atmosfera unica in cui la musica si trasforma in un unico linguaggio, dove i canti sufi si fondono con quelli italiani e i tamburi suonano insieme ai daf persiani. La danza è parte fondamentale di queste due culture che, seguendo il ritmo dei tamburi, si esprime attraverso giri (danze sufi) e disegni di cerchi nello spazio (tammuriata). Canti e danze, ritmo e parola si incontrano su temi comuni tra rito e tradizione. (AKR)