da Pietro Spadoni riceviamo e pubblichiamo.
Caro Gianni,
nella Tua nota “rassegna stampa “ del 13 novembre dai conto a quanti seguono “Corriere pievese on-line” del documento con il quale 9 sindaci si schierano in maniera perentoria affinché “La scelta dell’ubicazione della stazione Medio Etruria deve avvenire in un’area equidistante tra Roma e Firenze, nel tratto compreso tra Terontola, Chiusi, Ponticelli che da sempre ha rappresentato la naturale porta di accesso delle linee ferroviarie all’Umbria” ed io convengo che questa presa di posizione può assumere il carattere della rilevanza concretamente correlata anche alle situazioni che Tu in premessa ricordi.
Tuttavia nelle argomentazioni che vengono addotte non si valorizza abbastanza, a mio giudizio, la possibilità di ridurre del 20/25% il percorso Perugia – Chiusi e viceversa nel collegamento anche su gomma con un varco su Montebuono che apre il Trasimeno verso Solomeo in direzione Corciano – Perugia e viceversa, con un percorso, sui due fronti, già segnato dalla viabilità esistente.
Naturalmente auspico che non sfuggiranno, in particolare ai sindaci di Corciano, Magione e Castiglione del Lago, ma anche agli stessi di Panicale, Paciano e Città della Pieve le ragioni socio-economiche, la opportunità e la valenza strategica di arricchire le ragioni della nostra comunità, anche con queste argomentazioni nella concretezza dell’oggi; la mia opinione, come ho sostenuto anche di recente su queste pagine è nota: Media Etruria, collocata al centro dell’Area Europea dell’Italia Centrale tra Roma e Firenze c’è già, e si chiama Chiusi.
Venerdì 21 novembre saremo al Teatro Mascagni di Chiusi, tra i cittadini toscani e umbri per ascoltare e portare un contributo ad un progetto di rilancio del Centro Italia che comprenda anche l’esigenza di definire e garantire il delta di oscillazione del livello delle acque del Trasimeno .
Pietro Spadoni
