Home Rubriche Allarme Mattarella: Intelligenza artificiale e oligarchi social. Pochi gruppi  non condizionino democrazia

Allarme Mattarella: Intelligenza artificiale e oligarchi social. Pochi gruppi  non condizionino democrazia

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da Redazione PrimaOnline

Nel messaggio per lo scambio di auguri anche un riferimento (non esplicitato) a Musk

E’ in corso “una rivoluzione enormemente più profonda, più veloce e globale di quella industriale” dell’800 e un “contropotere” si espande nel pianeta mettendo a rischio la nostra libertà.
Il presidente dela Repubblica, Sergio Mattarella, ha colto l’occasione della tradizionale cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno, con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile, per lanciare una serie di allarmi e situazioni problematiche che riguardano l’attualità.
Tra i richiami alla libertà, con riferimenti alla guerra e alle violenze che colpiscono le donne, largo spazio nel messaggio ha avuto l’impatto della tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale e il ruolo della rete.

Social e AI

L’intelligenza artificiale e le multinazionali dei social network pongono nuovi angoscianti interrogativi, è il punto di vista di Mattarella, che si è concentrato sui benefici e, soprattutto, sui rischi dell’intelligenza artificiale. Senza tralasciare lo strapotere dei social nel mondo, ha lanciato l’allarme su quello che viene chiamato il “modello Musk”, anche se mai citato per nome da Mattarella.
“Bisogna evitare che pochi gruppi possano condizionare la democrazia”, ha detto il presidente della Repubblica. Secondo cui deve preoccupare la politica il loro potente “modello di condizionamento”, le proporzioni gigantesche che di fatto ne impediscono ogni tentativo di regolamentazione.
Anzi, manifestano addirittura, sottolinea il presidente, “la presunzione di divenire loro i protagonisti che dettano le regole, anziché essere destinatari di regolamentazione”.
Il riferimento anche se mai esplicitato a Musk – dopo la presenza ad Atreju particolarmente alla ribalta in Italia – in un passaggio successivo: “oligarchi di diversa estrazione si sfidano nell’esplorazione sottomarina, in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri”.

Rischi sociali

Mattarella punta il dito anche contro l’allargarsi dei divari sociali. “Alle vecchie diseguaglianze se ne aggiungono di nuove, nei campi del digitale e della conoscenza. E stridono le gigantesche ricchezze appannaggio di pochi a fronte del disagio di tanti, con una distanza mai prima registrata né in Italia né altrove”, ha detto. “Si tratta di fenomeni globali che entrano prepotentemente nella vita delle nostre comunità e in quella quotidiana di ciascuno”.

Attenzione all’uso distorto

“Contrastare quello che può insidiare le nostre libertà è l’impegno prioritario che si pone davanti a noi”, anzi è il compito primario della politica”, l’invito di Mattarella che cita George Orwell: “immaginiamo solo per un momento, applicando lo scenario descritto nel libro “1984”, cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell’uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del novecento. Sono in gioco i presupposti della sovranità dei cittadini”.
“Attraverso un uso distorto della tecnologia, si riesce, già oggi, ad alterare, in maniera difficilmente avvertibile, dichiarazioni, video, filmati, tagliando brani, isolando frasi, rimontando abusivamente. Con l’intelligenza artificiale è possibile produrre scenari virtuali apparentemente credibili ma totalmente ingannevoli”, ha spiegato. È concreto il rischio di trovarsi a vivere in futuro in dimensioni parallele, in cui realtà e verità non siano distinguibili dalla falsità e dalla manipolazione: ne risulterebbe travolto lo spirito critico. E, con esso, la libertà che è alla base dei diritti di ciascuno”.

Plauso a norme UE

Mattarella ha citato le prime iniziative sull’Intelligenza artificiale avviate da Bruxelles che “vanno nella giusta direzione. Ponendosi il decisivo problema della tutela della privacy e della libertà dei cittadini”.