A Panicale e Piegaro opposizioni disponibili a collaborare con i Comuni sull’inceneritore di Pietrafitta e sulle bonifiche

by redazione

Comunicato stampa. Continua il lavoro congiunto dei due gruppi civici di opposizione di Panicale e Piegaro, rispettivamente “Uniti per Panicale” e “Civicamente Adesso Piegaro”, i quali hanno presentato per la discussione nei rispettivi consiglio comunali due ordini del giorno, ed in particolare il primo per combattere l’ipotesi di realizzare un inceneritore a Pietrafitta previsto sia nei piani regionali che in quelli nazionali e l’altro per recuperare le risorse per la bonifica già stanziate in passato ma mai spese in quel territorio. I gruppi consiliari si dichiarano disponibili a combattere al fianco delle due amministrazioni, dei comitati civici e di tutti i cittadini per ridare futuro e dignità a questo territorio, tanto bello quanto sfruttato da attività altamente impattanti.

E’ necessario chiedere tutti insieme, Istituzioni, comitati e cittadini, che la Regione dell’Umbria modifichi il piano regionale dei rifiuti e tolga la possibilità che a Pietrafitta e in ogni zona o Comune limitrofo, possa realizzarsi un inceneritore, come è altrettanto necessario che in nome della trasparenza e a garanzia della legalità, si debba verificare ogni eventuale responsabilità a carico di amministratori o funzionari di Enti o aziende pubbliche che abbiano generato danni ambientali o finanziari a carico della società e dei cittadini.

E’ con queste richieste che i Presidenti delle due assemblee consiliari saranno costretti, ai sensi dei relativi regolamenti, entro 20 giorni, a portare in discussione questi due ordini del giorno, che sono stati suggeriti anche da tanti cittadini, dai relativi comitati e che ci auspichiamo possano essere votati all’unanimità, con grande senso di responsabilità visto che sono argomenti, non di parte, ma da affrontare con determinazione nell’interesse di tutti.

Il percorso fa parte di una opposizione che adotta comportamenti costruttivi nel proporre, senza voler alcun primato né alcuna bandiera, argomenti di così forte e ampio interesse pubblico. E’ necessario però ripartire anche dall’analisi del passato, dall’individuazione delle responsabilità, perché la politica ha l’obbligo di essere trasparente e il cittadino deve essere reso libero per saper valutare chi meglio lo rappresenterà nel futuro. La politica regionale non si è ancora espressa nè in merito al passato né per quanto riguarda il futuro della Valnestore, noi tutti insieme dobbiamo invece chiedere a questa Istituzione che si assuma impegni precisi soprattutto per il futuro.

Miliardi di vecchie lire e milioni e milioni di euro sono stati bruciati in Valnestore, ma veramente tutto questo non ha alcun responsabile? Dove sono andati gli otto milioni di euro stanziati dal piano regionale nel 2009 per la bonifica dell’area che non è stata mai fatta? E’ doveroso chiedere alla Regione che quei fondi vengano di nuovo destinati alle attività di bonifica. Valnestore Sviluppo srl potrebbe fallire e la vecchia centrale, di sua proprietà, potrebbe andare in mano a privati per pochi soldi ed essere sede del termovalorizzatore.

Niente di tutto ciò si vuole affrontare e si parla oggi solo dei 2 milioni e mezzo di euro di debito con le banche che sono quelli che potrebbero far saltare Valnestore Sviluppo S.r.l. Non si può pensare al futuro se non si parte dall’analisi del passato. Nel piano regionale dei rifiuti approvato nel marzo 2015 ci sono ancora indicate le centrali di Bastardo e di Pietrafitta come possibili sedi di inceneritori, e, il decreto del Governo del 10 agosto 2016 conferma la presenza di otto inceneritori in Italia, di cui uno in Umbria. Poiché Governo, Regione e Comuni sono guidati dalla stessa parte politica, sarebbe il caso che i Sindaci chiedessero con forza impegni per la modifica di tali decisioni, ed anche noi saremmo disponibili a collaborare per raggiungere questo obiettivo.

Chiediamo, tutti insieme,alla gente, una mobilitazione affinchè questa vallata, già oggetto di una significativa indagine per danno ambientale che speriamo faccia luce su una serie di fatti e di responsabilità, non sia destinataria di una ulteriore ferita. Crediamo infatti che su tali argomenti non ci debbano essere interessi di parte ma solo quello primario di una intera collettività, e, dobbiamo partire da ciò che non vogliamo per la Valnestore, per poi pensare al suo futuro.

Gruppo Civicamente Adesso Piegaro

Gruppo Uniti per Panicale

 

 

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