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Sullo stoccaggio dei rifiuti radioattivi                                              

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Sulla stampa locale e sui social campeggia la notizia riguardante le zone della Toscana risultate, tra altri 67 siti, idonee per lo stoccaggio delle scorie radioattive nazionali. Le località si trovano tra Pienza-Trequanda in provincia di Siena e Campagnatico in provincia di Grosseto. Questo problema dei rifiuti radioattivi di tanto in tanto affiora, tutti “giustamente” si scandalizzano, vengono organizzate manifestazioni, si invoca la salute delle persone e si menzionano i siti UNESCO, che tra l’altro sono sparsi per tutta Italia. Ognuno come si suol dire, difende il proprio orticello.

Di per se credo sia legittimo desiderare che il territorio nel quale si vive sia pulito, non contaminato da materiali radioattivi. Ora però, tutte le volte che si parla di questo argomento ovviamente i diretti interessati, cioè gli abitanti del luogo individuato si rivoltano, i politici svicolano e il problema rimane. Attualmente i termini concessi dall’Europa all’Italia, che nel duemiladieci si è impegnata a fornire una mappa dei probabili siti dove realizzare questi stoccaggi di scorie radioattive, stanno per scadere. Di conseguenza paghiamo delle penali per non aver ottemperato opportunamente ai nostri obblighi e vieppiù sborsiamo cifre stratosferiche affinché, almeno in parte, questi materiali siano stoccati all’estero Dato che l’argomento è spinoso e impopolare, di volta in volta i politici di turno lasciano correre, per cui una imprecisata quantità di queste famigerate e pericolose scorie sono disseminate un po’ ovunque, probabilmente senza appropriate protezioni, e forse addirittura molti cittadini ci convivono, in svariate zone della nazione, senza nemmeno saperlo. Inoltre ogni anno noi continuiamo a produrre circa un centinaio di metri cubi di materiale radioattivo a seguito di TAC, radiografie, risonanze magnetiche, ecc.

A questo punto bisognerà affrontare il problema e non nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Certo non sto dicendo che devono creare un impianto di stoccaggio in Valdorcia però, voglio ricordare che, questi depositi che nessuno vuole prima o poi dovranno essere realizzati perché è impensabile non raggruppare e mettere in sicurezza questo materiale pericoloso, anche per onestà e rispetto verso le generazioni future. Ora d’accordo ci batteremo affinché la Valdorcia rimanga il paradiso incontaminato che il mondo ammira, però cominciamo a far nostra anche l’idea che prima o poi, in seguito ad un serio confronto politico e sociale, si affronti e si risolva questo annoso problema.

Nunzio Dell’Annunziata