Home Argomenti Arte e Cultura Pietrafitta . Al Museo paleontologico tornano a “barrire gli elefanti”

Pietrafitta . Al Museo paleontologico tornano a “barrire gli elefanti”

Condividi

/Comunicato stampa)

Torna al “Luigi Boldrini” di Pietrafitta il geoevento “Settimana del Pianeta terra”. Dal 2 al 10 ottobre il Museo paleontologico di Pietrafitta, al cui interno si custodisce una delle più importanti collezioni di resti fossili d’Europa, spalanca le sue porte a scolaresche e gruppi di visitatori per visite guidate da esperti paleontologi. Si tratta della quarta edizione di “Quando in Umbria barrivano gli elefanti”, organizzata dall’associazione pro Museo Boldrini onlus con il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Piegaro, Sistema Museo e Faro Trasimeno.

L’iniziativa prevede nei due fine settimana del 2 e 3 ottobre e del 9 e 10 ottobre tour paleontologici guidati da esperti all’interno della struttura museale e nell’area mineraria raggiungibile attraverso dei minibus.

Durante la settimana invece saranno programmate le visite delle scolaresche.

All’interno del Museo, tra vetrine e pannelli espositivi, la visita si snoda tra le varie specie animali rinvenute a Pietrafitta, partendo da pesci, anfibi, rettili e uccelli, per poi passare ai mammiferi, che rappresentano il cuore della collezione: ben 14 specie diverse tra roditori, carnivori, scimmie, ungulati e proboscidati. La parte finale del percorso, quella centrale, è dedicata proprio ai pachidermi: una delle più ricche collezioni al mondo di elefante meridionalis, vissuta nel Pleistocene Inferiore.

I visitatori hanno l’opportunità di ammirare otto scheletri più o meno completi, le cui ossa sono state lasciate nella esatta posizione che avevano al momento del ritrovamento nello strato di lignite in “culle” di cemento armato. Nel laboratorio del restauro si possono apprendere e osservare tutte le fasi operative del recupero dei fossili, che vanno dal loro ritrovamento, al restauro, alla loro esposizione.

L’area mineraria invece comprende la miniera, sede di coltivazione dal 1958, ubicata nell’antico bacino lacustre del pleistocene, le grandi macchine da scavo e il lago di Pietrafitta.

Per informazioni: 348.7350793.