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Il silenzio della politica pievese.

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Certo e sempre stato un po’ così . La partecipazione alla cosa pubblica ed alla politica, da parte dei cittadini, ha sempre toccato i vertici durante le campagne elettorali. E nelle elezioni comunali in particolare. Il coinvolgimento di protagonisti tutti locali, di amici, familiari e conoscenti, oltre naturalmente al riferimento a problemi e tematiche quotidianamente vissute, ha sempre fatto da moltiplicatore dell’attenzione.

Ma anche le diverse forze politiche, hanno sempre cercato di comunicare  il più e possibilmente il meglio in questo appuntamento cruciale, benché non esaustivo della democrazia rappresentativa.

Durante le recenti elezioni che hanno eletto i rappresentanti dei pievesi in consiglio comunale poi ci sono state chiaramente forti motivazioni aggiuntive. Soprattutto  nel Pd e nel centro sinistra con le primarie per la scelta del candidato sindaco e con una lista civica trasversale che nasceva, non solo, ma anche dall’esito di queste.

Poi ci sono state le novità introdotte dalla lista del M5S e di quella di Lorenzo Berna, che ha condotto una campagna elettorale partita da lontano e più bellicosa di sempre.

Siamo stati tutti spettatori a partire dalle  pagine del Corriere Pievese di una campagna elettorale e di un confronto politico vivacissimo. Non mettiamo mai limiti alla Provvidenza, e la democrazia matura e un cammino che non avrà mai  un capolinea, ma la democrazia pievese ha fatto sicuramente un passo avanti. Ovviamente, come sempre,  i risultati sono piaciuti o meno in base ai punti di vista ed alle collocazioni, di ogni tipo,  dell’osservatore.
Ovviamente ci sono state le ferie ed il Palio.
Ma dopo quei fuochi artificiali, però stiamo assistendo, da settimane ad un silenzio preoccupante  della politica pievese. Una uscita di Berna, una di Pieve di Tutti, sporadiche notizie dal Comune. Niente altro.
Non stiamo parlando solo di chi prende o meno  la parola sul Corriere Pievese e le sue bacheche,ma anche delle posizioni, note, dichiarazioni fatte nei rispettivi strumenti e luoghi di comunicazione. Nella rete o nella carta stampata,  in  riunioni pubbliche  o nelle sedi istituzionali.
Eppure ci sono problemi di grande rilevanza che hanno scadenze ravvicinate. Solo per citarne alcune, le più rilevanti: scuola alta velocità, unione dei comuni, progetti comunitari, sistema museale, tasse e tributi locali, servizi sovra comunali insoddisfacenti, dopo ospedale. Oltre, sia detto per inciso, una situazione nazionale,  alla vigilia del commissariamento.
Corrono anche alcune voci. Voci che dicono che all’interno di queste stesse forze politiche protagoniste della campagna elettorale  siano in corso valutazioni e ripensamenti. Corrono voci di possibili alternanze e di scelte diverse da parte di alcuni protagonisti.

Naturalmente ognuno e libero di decidere dove è come vuole, e non è nel nostro stile, certamente, la ricerca del cosiddetto “gossip”.

C’è stato un avvio di  trasparenza per quanto riguarda  la cosa pubblica, non vorremmo vedere passi indietro.